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Donano rene gratis per trapianto

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Tre casi in Italia, ma la legge non lo prevede. Riunito il Centro nazionale di bioetica

Maria Acqua Simi
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Tre donatori samaritani (si definiscono così le donazioni gratuite e senza legame familiare) due in Lombardia e uno in Piemonte, hanno offerto negli ultimi mesi un rene da trapiantare a chi genericamente ne ha bisogno. Sui tre casi il Centro nazionale di bioetica ha riunito ieri i rappresentanti delle tre reti interregionali dei trapianti per verificare la possibilità legale di questa modalità utilizzata già in altri paesi ma ancora mai in Italia. La legge nazionale regola infatti la donazione da vivente fra consanguinei o persone con legame affettivo, oltre a vietare ogni forma di vendita. I primi casi italiani di donatori "liberi", "sono emersi ieri - spiega Nanni Costa - durante una delle consuete riunioni della rete trapiantologica. Abbiamo così saputo che negli ultimi 2-3 mesi se ne sono registrati due in Lombardia e uno in Piemonte". Si tratta comunque di episodi "rarissimi, anche se ora che è stata sollevata la questione - sottolinea il direttore del Centro nazionale trapianti - è giusto affrontarla". I donatori "samaritani" possono offrire chiaramente "il solo rene, un intervento che tra vivi riguarda, nel nostro Paese, finora solo consanguinei - chiarisce Nanni Costa - o persone con un forte legame affettivo. Se ne contano 120 l'anno solo in Italia». Se comunque dovesse arrivare il via libera ai 'samaritanì anche nel nostro Paese, "bisognerà valutare con attenzione - puntualizza l'esperto - il benessere psichiatrico e psicologico dei donatori, per poi fare una valutazione motivazionale estremamente attenta», raccomanda. "Solo in seguito - precisa Nanni Costa - potremmo passare alla valutazione fisica del donatore 'samaritanò e alla procedura per individuare i potenziali pazienti» ai quali impiantare l'organo. Per ora, comunque, "attendiamo le indicazioni del ministero".

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