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Mourinho, tre giornate di squalifica e multa

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Due turni a Cambiasso e Muntari. L'Inter fa ricorso

Maria Acqua Simi
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Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha inflitto all'Inter 30mila euro di multa, divisa in due ammende: una prima di 25mila euro per punire il lancio di una bottiglia di plastica in direzione di un assistente, l'esplosione di una decina di petardi, l'esposizione di uno striscione dal contenuto ingiurioso per gli organi federali e gli insulti all'arbitro Tagliavento. Il club nerazzurro è stato inoltre punito a titolo di responsabilità oggettiva per «aver ingiustificatamente ritardato l'inizio del secondo tempo di circa cinque minuti». Multe, infine, sono state comminate anche alle seguenti società: Atalanta (10mila euro), Catania (5mila euro), Bari (4mila euro), Siena (3mila euro) e Cagliari (2mila euro). Mourinho non l'ha passata liscia. Dopo le polemiche nate nel post partita di Inter-Sampdoria, ecco la squalifica di tre giorni e una maximulta per l'allenatore dei nerazzurri.  Due turni a Cambiasso e Muntari. L'Inter fa ricorso- L'Inter ha annunciato un ricorso contro le squalifiche inflitte al tecnico nerazzurro Josè Mourinho ed ai centrocampiti Esteban Cambiasso e Sulley Muntari. La polemica- Dopo le polemiche legate all'arbitraggio di Inter-Sampdoria, con i nerazzurri rimasti in nove e Mourinho che ha attaccato l'arbitro Tagliavento nel tunnel degli spogliatoi e mimato in campo il gesto delle mantette,è  intervenuto abcge  il presidente della Figc, Giancarlo Abete, con un appello al rispetto del prossimo e a un salutare abbassamento dei toni: "Ogni volta che si va oltre nei gesti e nei toni - e il riferimento è soprattutto a Mou, anche se non viene nominato - si crea un'esasperazione che non può essere giustificata solo per la fase che si sta vivendo. Questa è una fase delicata, serve rispetto per tutti gli altri protagonisti, perché un calcio sovraeccitato non fa bene". Il presidente della Figc, intervenuto al "Candido day" prosegue poi nel commentare l'alzamento dei toni che coinvolge allenatori, giocatori, società e arbitri, al punto che parlare di etica, al momento, potrebbe risultare fuori luogo. "Ognuno capisca in che contesto opera: ci vuole la capacità di essere protagonisti di un tipo di cultura che rispetti lo sport e non solo quella di portare avanti le proprie istanze a livello individuale. Si possono portare avanti le proprie istanze nel rispetto dei valori comuni".

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