Riciclaggio, Micheli "scarica" l'ex socio Scaglia
"La decisione di certe operazioni spettava all'amministratore delegato. Escludo sapesse dei legami con l'ndrangheta"
Francesco Micheli, che fondò Fastweb assieme a Silvio Scaglia, è sicuro che il suo ex socio non fosse a conoscenza dei legami tra Fastweb e l'ndrangheta. "Ritengo che Scaglia non immaginasse minimamente che potesse esserci entità malavitose come quelle che si leggono adesso nelle indagini riportate dai giornali". Per quanto riguarda la possibilità di fare certe operazioni, Micheli tiene a precisare che "le decisioni venivano prese dell'amministratore delegato (Silvio Scaglia, ndr)". E Micheli aggiunge: "Ha fatto scelte che io non condividevo" ed è uno dei motivi per cui ha lasciato. "Ma non c'è polemica" tiene a precisare il finanziere, che da due anni è il principale sponsor del Festival della musica MiTo. Non so se sono spariti dei soldi o no - dice Micheli - non entro nel merito nè sono in grado di ricordare. Ricordo solo che io avevo una visione strategica diversa e per questo ci siamo lasciati in amicizia. Micheli ricorda di aver lasciato Fastweb nel 2003. "Personalmente non condividevo quelle operazioni che l'azienda faceva perchè facevano parte di una strategia diversa da quella che io pensavo andasse fatta". "Non so se sono spariti dei soldi o no - dice Micheli - non entro nel merito nè sono in grado di ricordare. Ricordo solo che io avevo una visione strategica diversa e per questo ci siamo lasciati in amicizia". "Fastweb - ha continuato - era un'operazione molto bella e adesso queste brutte storie danno un senso di disagio e questo è un gran peccato". Micheli, cofondatore di eBiscom (oggi Fastweb) assieme a Scaglia, si dice dispiaciuto per quanto emerso nella maxi inchiesta sul riciclaggio aperta dalla procura di Roma "perchè Fastweb era un'iniziativa veramente magnifica".