Aja, Karadzic si difende: "Macché pulizia etnica"
Il leader dei serbi di Bosnia accusato di crimini contro l'umanità
E' iniziata la difesa di Radovan Karadzic al processo che all'Aja lo vede imputato con undici capi di accusa, fra cui crimini contro l'umanità, crimini di guerra e genocidio, per il suo ruolo di leader dei serbi di Bosnia durante la guerra nella prima metà degli anni novanta, ovvero per l'assedio di Sarajevo e la strage di Srebrenica in cui nel luglio del 1995 furono uccisi 8mila uomini e ragazzi musulmani sotto gli occhi dei 'caschi blù olandesi delle Nazioni Unite. “Dimostreremo che non c'è mai stato un piano o neanche l'idea di espellere i musulmani dalla Repubblica di Sprska”, ha dichiarato all'inizio del suo intervento di fronte al Tribunale speciale dell'Aja per i crimini commessi nella ex Jugoslavia, un intervento che, aveva preannunciato il suo legale, durerà tutte le sei ore messe a disposizione dell'imputato. Il processo contro Karadzic è iniziato lo scorso 26 ottobre ma era stato sospeso poco dopo, quando l'imputato non si era presentato in aula, sostenendo di non aver ancora completato la sua difesa, una tesi che ripropone anche adesso. L'ex psichiatra convertitosi alla politica, che ha 64 anni, è stato arrestato nel luglio del 2008 - dopo una latitanza di 13 anni - nella capitale serba, dove vestiva i panni del dottor Dragan David Dabic, un medico specializzato in medicine alternative con una lunga barba. In una recente intervista ad 'Al Jazeera' Karadzic ha detto di essere stato chiamato a svolgere "un ruolo sfortunato in una guerra sfortunata in un paese sfortunato" e ha rivendicato a più riprese il diritto all'immunità, che gli sarebbe stato garantito dopo la guerra nel caso in cui - ha detto - si fosse ritirato dalla politica e avesse abbandonato la vita pubblica.