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Fragalà, c'è un indagato

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Sarebbe un cliente insoddisfatto

Monica Rizzello
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Svolta nelle indagini sull'omicidio di Enzo Fragalà, l'avvocato ucciso la scorsa settimana a colpi di bastone sotto il suo studio legale a pochi passi dal Palazzo di Giustizia di Palermo: c'è un indagato. Si tratta di un giovane, a cui i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo hanno sequestrato un giubbotto nero e un casco, che corrisponderebbero alla descrizione fornita dai testimoni. Gli oggetti sequestrati saranno sottoposti domani ad alcuni esami specialistici dal Ris di Messina. Gli investigatori sono alla ricerca di tracce di sangue della vittima. Gli abiti sequestrati non presentano a un primo esame tracce ematiche, ma gli investigatori ritengono che potrebbero essere stati lavati subito dopo l'aggressione. Strettissimo riserbo sul nome dell'indagato, ma si tratta con ogni probabilità di un ex cliente dell'avvocato, che in passato sarebbe stato condannato, a suo avviso «ingiustamente», e convinto quindi di non essere stato difeso bene dal legale. Si trattava di un processo di microcriminalità, estraneo a reati di mafia. Il giovane, che corrisponderebbe alla descrizione fornita da alcuni dei testimoni sentiti dagli inquirenti, covava rancore nei confronti del legale. Ma sarà solo l'esame del Ris dei vestiti e del casco a stabilire se ci sono effettivamente tracce di sangue del penalista. I Carabinieri stanno anche verificando l'alibi del giovane per la sera della mortale aggressione. L'indagato comunque non sarebbe l'unico su cui i Carabinieri indirizzano l'attenzione. Massimiliano Fragalà, figlio dell'avvocato assassinato, pensa che «Il killer che ha ucciso mio padre è stato sicuramente un professionista». Fragalà è in attesa di essere interrogato dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia, che sta ascoltando da un'ora la moglie di Enzo Fragalà, Silvana Friscia. Commentando l'iscrizione nel registro degli indagati per omicidio di un uomo, Massimiliano Fragalà ha detto: «l'importante è acquisire subito tutte le prove, più giorni trascorrono più c'è il rischio che vadano disperse. Questa è una delle piste, ma vanno battute tutte le piste possibili».

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