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Bertolaso va dal Papa

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Il Santo Padre incontra i volontari della Protezione Civile e indossa il loro giubbotto d'ordinanza

Maria Acqua Simi
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Un ringraziamento speciale, a braccio, è stato rivolto questa mattina da Benedetto XVI al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, nel corso dell'udienza con i volontari svoltasi questa mattina nell'Aula Paolo VI in Vaticano. "Saluto il dottor Guido Bertolaso, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Capo del Dipartimento della Protezione Civile - ha detto il Papa - e lo ringrazio per le cortesi parole che mi ha rivolto a nome di tutti». Quindi ha aggiunto a braccio: «lo ringrazio per tutto ciò che fa per la società civile e per noi tutti". Al termine dell'udienza con i volontari provenienti da tutta Italia svoltasi questa mattina in Vaticano, il Papa ha indossato brevemente una giacca blu della Protezione civile scatenando l'applauso delle migliaia di volontari presenti nell'Aula Paolo VI. Le parole di Bertolaso- "L'Italia intera ed ogni suo cittadino si è vista regalare dalla Protezione Civile un vero straordinario patrimonio operativo, ma soprattutto etico, un valore prezioso che oggi rivendico con orgoglio ed è costituito da donne e uomini che insieme hanno scelto di essere sempre pronti a servire il prossimo». Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ricevuto in udienza dal Papa insieme ad oltre 7.000 volontari in rappresentanza di tutti coloro che hanno operato in Abruzzo a seguito del terremoto dello scorso 6 aprile. Il sottosegretario è apparso commosso, applaudito dai suoi uomini, in un momento «in cui si vorrebbero confondere le responsabilità di alcuni con il lavoro e il merito di moltissimi".  Ha quindi indicato «questo immenso valore di competenze e passione che con i miei predecessori abbiamo saputo costruire con tenacia e coraggio e che intendiamo a tutti i costi tutelare e difendere». «In questa scelta di servizio, riconfermata e praticata ogni giorno - ha spiegato Bertolaso - si incontrano tradizioni di solidarietà antiche, maturate in epoche diverse della nostra storia, cresciute nel mondo cattolico, come nella cultura laica del nostro Paese, insieme a vocazioni al servizio più recenti, alimentate da filoni di consapevolezza, di maturazione, di sensibilità sempre nuovi". Sono qui presenti, ha rilevato il capo del Dipartimento, "le delegazioni delle associazioni nazionali e locali, delle colonne mobili, delle Regioni e delle Province autonome, dei gruppi comunali di volontariato di Protezione Civile che hanno coordinato l'invio di oltre 85.000 italiani a l'Aquila e negli altri Comuni colpiti dal sisma per prestare servizio ai nostri fratelli terremotati». Alcuni di loro, ha aggiunto, "erano presenti nella piazza della caserma di Coppito il 28 aprile quando lei, Santo Padre, volle farsi pellegrino tra i superstiti del terremoto, prima a Onna, poi nella basilica di Collemaggio, poi ancora davanti alla Casa dello studente". I volontari che si danno il cambio, ha proseguito Bertolaso, "che costruiscono nel tempo una catena di gesti di condivisione e fraternità, tessono ogni giorno, con paziente continuità, con la riconferma quotidiana della loro scelta di servizio, la trama solidale che regge la vita civile». E l'Italia, ha sottolineato, «è l'unica nazione che ha dato dignità istituzionale alla presenza e al contributo del volontariato nelle attività di Protezione Civile. Almeno in questo settore - ha detto rivolto al Papa - posso affermare con orgoglio ciò che lei afferma nella sua enciclica Deus caritas est>>: non c'è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell'amore". Il Papa sull'Abruzzo- "Come non ricordare, gli interventi a favore dei terremotati di San Giuliano di Puglia e, soprattutto, dell'Abruzzo? Io stesso, visitando, nell'aprile scorso, Onna e l'Aquila, ho potuto constatare di persona con quanto impegno vi siete prodigati per assistere coloro che avevano perduto i propri cari e le abitazioni». In questo modo il Pontefice ha voluto ricordare l'impegno dei volontari della Protezione civile in occasione del sisma che ha colpito l'Abruzzo. "E come non pensare con ammirazione - ha aggiunto il Pontefice - ai tanti volontari e volontarie che hanno garantito assistenza e sicurezza alla folla sterminata di giovani, e non solo, presente all'indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù del 2000, o venuta a Roma per l'ultimo saluto al Papa Giovanni Paolo II?".

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