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Maroni sollecita i giudici

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Il ministro leghista: "Se il Tar decide che una lista è fuori rimane tale, nonostante il nostro decreto"

Michela Ravalico
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Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, auspica una rapida conclusione nelle aule dei tribunali del caso liste "per evitare di dover rinviare le elezioni".   Speriamo solo che tutta questa situazione di incertezza finisca nel più breve tempo possibile per evitare di rinviare le elezioni Il decreto salva liste - Il ministro ha sottolineato che il cosiddetto decreto salvaliste, approvato venerdì dal governo, non è altro che una norma interpretativa. "E' potere del governo farlo. Io mi ero sempre opposto a una modifica delle regole e infatti abbiamo fatto un provvedimento che non modifica alcuna regola. Di fronte a disparità di valutazioni che rischiavano di ledere interessi forti dei cittadini prima che dei presentatori delle liste abbiamo dovuto intervenire per dire cosa dice esattamente la legge cioè che non è ammesso un ricorso contro l'accettazione di una lista avversaria, ma solo contro l'esclusione della propria". Secondo Maroni così non è stato, pertanto Palazzo Chigi "ha fatto una norma per stabilire come sta la legge". Il ministro ha poi aggiunto che il Tar della Lombardia, nella sentenza di sabato scorso che ha riammesso il listino del candidato presidente per il centrodestra Roberto Formigoni, "ha giudicato nello stesso modo dicendo che non aveva applicato il decreto dando la nostra stessa interpretazione. Dopodichè l'Italia è un Paese in cui ricorsi e controricorsi non si negano a nessuno". Se il Tar decide che una lista è fuori rimane tale, nonostante il nostro decreto Maroni ha precisato infine che "se il Tar decide che una lista è fuori rimane tale, nonostante il nostro decreto. Avremmo potuto riaprire i termini invece abbiamo deciso di conservarli e abbiamo detto ai giudici: voi decidete sulla base non di nuove leggi, ma dell'interpretazione data dal governo. Non sappiamo se saranno ammesse, mi auguro che tra pochissimi giorni il quadro sia completo in modo da poter svolgere quel che resta di campagna elettorale serenamente da chi ha il diritto di svolgerla". Sul ricorso alla Corte - Il ministro Maroni ritiene che non ci siano gli estremi per il ricorso alla Corte Costituzionale annunciato dalla giunta della Regione Lazio contro il cosiddetto decreto salvaliste del governo. "Non so se sia nel potere della giunta o del consiglio. Valuterà la Corte Costituzionale se la giunta era legittimata a farlo e se ci sono gli estremi. Io sono convinto che gli estremi per il ricorso non ci siano".

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