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I consiglieri Csm: si indaghi sull'ispezione a Trani

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Oggi l'indagine ordinata da Alfano: "Sono evidenti gravi patologie in Procura"

Maria Acqua Simi
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La maggioranza dei consiglieri del Csm ha chiesto al Comitato di presidenza di Palazzo dei Marescialli di avviare verifiche sull'ispezione disposta dal ministro della Giustizia Angelino Alfano alla Procura di Trani, per accertare se vi siano interferenze nelle indagini in corso che riguardano ''personaggi politici di rilievo nazionale''. L'ispezione- Sono attesi per la giornata di oggi gli accertamenti sulla competenza territoriale e su un eventuale "abuso" delle intercettazioni da parte degli ispettori ministeriali di Alfano. È questo il mandato ricevuto dagli ispettori del ministero della Giustizia che da oggi saranno a Trani per verificare eventuali anomalie compiute dalla procura nell'indagine Rai-Agcom. Di fatto gli ispettori sapranno se nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi del premier Silvio Berlusconi e del commissario dell'Agcom Giancarlo Innocenzi. Il reato  ipotizzato, ma assai difficile da dimostrare, sarebbe quello di concussione. Le proteste- L'invio degli ispettori ha suscitato le proteste dell'Anm di Bari che lo ritiene un «rischio di intralcio all'inchiesta». "Sono sereno, io sono sempre sereno": ha detto invece il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, arrivando negli uffici giudiziari. Il procuratore è giunto intorno alle 09.30 e, dopo una capatina al bar, si è diretto al suo ufficio. Ai giornalisti Capristo ha aggiunto: "Comunque non so niente, perchè non ho ancora visto i documenti". La vicenda- Qualche giorno fa, in concomitanza con l'avvicinarsi del voto, ecco l'ultimo attacco sferrato alla maggioranza.  Attacco che rriva, in grande stile,  dal Fatto Quotidiano, che svela un'indagine della Procura di Trani dalla quale emergerebbe un giro di telefonate tra Berlusconi e Giancarlo Innocenzi (Agicom), nelle quali il premier chiederebbe di bloccare le puntate di Annozero su Mills e Spatuzza.. Ma andiamo con ordine. Perché è un'indagine che ha origini assai strane. Perché il pm Michele Ruggiero fa cominciare la sua inchiesta da lontano, roba riguardante i tasi di usura e carte di credito, le cosiddette "revolving card". Come si sia arrivati a Berlusconi, non si capisce. Ma quello che è chiaro è che - non si sa come - oggi si indaga sul premier, sul direttore del Tg1 Augusto Minzolini (leggi l'intervista a Libero) e sul commissario dell'Authority Giancarlo Innocenzi. Risulterebbero - secondo Il Fatto Quotidiano -  alcune intercettazioni della Guardia di finanza di Bari (comprese quelle con il Dg Rai Mauro Masi che però non risulterebbe tra gli indagati) in cui il premier farebbe "pressioni" per arrivare alla chiusura di Annozero di Michele Santoro e in cui si lamenterebbe tra gli altri anche di Ballarò e della trasmissione di Serena Dandini Parla con me. Minzolini (secondo il quotidiano chiamato «direttorissimo» al telefono dal premier), invece, nelle intercettazioni rassicurerebbe Berlusconi su alcuni servizi del Tg1. Alfano, ispezione ministeriale- Un'ispezione ministeriale negli uffici giudiziari di Trani. È quanto annunciato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano,  all'indomani delle rivelazioni sull'inchiesta dei magistrati pugliesi a proposito di presunte pressioni del premier, Silvio Berlusconi, per bloccare Annozero "L'inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito - ha dichiarato il ministro della Giustizia - evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all'università l'esame di procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d'ufficio". "Oggi stesso invierò gli ispettori a Trani per andare a verificare cosa è successo - ha annunciato il Guardasigilli. - Ovviamente senza interferire nell'indagine, potere che non mi compete, ma soltanto per capire come possano verificarsi queste gravi patologie". Il premier- "Mi occupo di cose serie, non di cose ridicole e addirittura grottesche". "Per quanto concerne la Rai - continua il presidente del Consiglio durante un collegamento con il Tg4 - posso dire che ho sempre ritenuto inaccettabile, come lo ritengono inaccettabile tutte le persone di buon senso, che si sottopongano a processi in tv delle persone che sono già sotto processo davanti ai giudici e che si accusano in tv di tutto con ferocia e senza dare loro la possibilità di difendersi. E ho sempre chiesto a destra e a manca che si facessero esposti in tal senso all'autorità apposita per le comunicazioni perché assumesse gli opportuni provvedimenti". "A 14 giorni dal voto - aggiunge il premier, criticando la manifestazione dell'opposizione - questa magistratura sta intervenendo gettando fango su di noi e dettando i tempi e i temi della campagna elettorale. Questo in una democrazia è inaccettabile". Di Pietro cavalca l'onda -Abbiamo presentato un'interrogazione urgente rivolta al premier per chiedergli con quale diritto si è arrogato il potere di condizionare un organo di controllo come l'Agcom chiedendo la chiusura di 'Annozero'. Il responsabile dell'Agcom Innocenzi deve dimettersi ed essere cacciato a calci nel sedere, così come il direttore del Tg1 Minzolini». Lo ha annunciato Antonio Di Pietro in una conferenza stampa, commentando la ricostruzione di alcune intercettazioni telefoniche pubblicata da Il Fatto Quotidiano. "Le pressioni di Berlusconi sull'Agcom per far chiudere Annozero - aggiunge il presidente dei deputati Idv, Massimo Donadi - sono la prova che siamo al regime, al fascismo mediatico. Le forze democratiche di questo Paese devono reagire con durezza e determinazione a questo tentativo di piegare l'opinione pubblica con una finta informazione". IL Pdl- Secondo Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, «le frasi pronunciate dal signor Di Pietro contro Augusto Minzolini e Giancarlo Innocenzi sono degne di uno squadrista". "In pochi giorni, parlando di altri (a partire da Berlusconi), Di Pietro ha citato Pinochet, Mussolini, Lucifero, e sempre parlando del Premier, lo ha definito un "assassino della democrazia". Questa - aggiunge Capezzone in una nota - è semina di odio e di violenza, che dovrebbe fare paura ai veri democratici e ai veri liberali. Ma ancora una volta, la sinistra, muta e obbediente, segue l'Idv".   La smentita di Minzolini- "Non so di cosa si parla, non ho ricevuto nessun avviso di garanzia" commenta Minzolini al Corriere, che poi chiede: "E quale è il reato?". "Berlusconi? Mi avrà telefonato due o tre volte, non di più - aggiunge - e comunque quanto Casini e gli altri.... Siamo alla follia, credo di essere la persona più cristallina del mondo, quello che penso lo dico in tv".

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