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Gerusalemme, scontri tra palestinesi e israeliani

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Proclamata la "Giornata della collera" contro l'apertura della sinagoga Hurva

Eleonora Crisafulli
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Disordini e scontri tra palestinesi e israeliani a Gerusalemme. La polizia israeliana e i servizi di emergenza hanno decretato una giornata di massima allerta dopo la decisione di organizzazioni islamiche di lanciare la "Giornata della collera" contro i progetti ebraici a Gerusalemme est. A scatenare la protesta, in particolare, è stata l'inaugurazione della sinagoga Hurva, contestata dagli arabi perché troppo vicino alla moschea di al-Aqsa. "Chiediamo ai palestinesi di considerare martedì come un giorno di rabbia contro la politiche dell'occupazione israeliana contro la moschea" aveva dichiarato Hamas. Chiediamo ai palestinesi di considerare martedì come un giorno di rabbia contro la politiche dell'occupazione israeliana Come spiega lo sceicco Kamal Khatib, dirigente del Movimento islamico in Israele, la costruzione, a soli 400 metri dalla moschea, potrebbe essere un  tentativo ebraico di creare una presenza permanente nella Spianata delle Moschee. Da venerdì scorso, in vista della cerimonia di inaugurazione e dopo gli scontri di dieci giorni fa, è in vigore il divieto per i palestinesi di recarsi sulla spianata verso cui, oggi, il movimento islamico ha inviato diversi convogli. L'antica sinagoga è stata ricostruita dopo essere stata distrutta dai giordani nel 1948 in occasione della prima guerra arabo-israeliana. Anche Fatah, la fazione rivale ad Hamas che controlla la Cisgiordania, ha criticato il restauro. Gli scontri - Oltre 2.500 agenti della sicurezza israeliana in assetto antisommossa, cercano di sedare i palestinesi in rivolta e contenere le  manifestazioni di protesta. Incidenti sono in corso nel rione di Issawya e nel campo profughi di Shuafat. Gli agenti lanciano lacrimogeni e proiettili di gomma contro i palestinesi, che rispondono con pietre. Secondo i dati forniti dal sito di "Haaretz", una quarantina di manifestanti sono stati ricoverati per lievi escorazioni e sette militanti sono stati arrestati. I valichi di transito tra Gerusalemme e la Cisgiordania restano chiusi anche oggi, per ragioni cautelative.

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