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Su Trani interviene Napolitano

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Alfano invia gli ispettori. Ma non potranno vedere il fascicolo: c'è il segreto istruttorio. L'Anm: "Un gesto che interferisce con le indagini".

Albina Perri
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"E' altamente auspicabile che in un periodo di particolari tensioni politiche qual è quello della campagna per le elezioni regionali, si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, interviene sull'inchiesta di Trani e sull'ispezione disposta dal ministro Alfano. In una nota dal Colle, ricorda che "vanno rispettate - in tutti i casi, compreso quello oggi all'attenzione dell'opinione pubblica - l'autonomia delle indagini e l'autonomia degli interventi ispettivi disposti dal Ministro della Giustizia nei limiti dei suoi poteri".   Si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale In qualità di presidente del Csm, il capo dello Stato aggiunge: "Come recita lo stesso regolamento del CSM quest'ultimo può prendere in esame "le relazioni conclusive delle inchieste amministrative eseguite dall'Ispettorato generale presso il Ministero della Giustizia" e non pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento. Così come le suddette inchieste non possono interferire nell'attività di indagine di qualsiasi Procura, esistendo nell'ordinamento i rimedi opportuni nei confronti di eventuali violazioni compiute dai magistrati titolari dei procedimenti".  Gli ispettori di Alfano - Intanto Alfano ha spedito a Trani gli ispettori, per capire come e chi si sia fatto sfuggire la notizia. Il  reato vero, insomma, è questo: l'inchiesta non è rimasta riservata come avrebbe dovuto, ma è finita sulle pagine del Fatto Quotidiano. Gli stessi giudici, dunque, che accusano Minzolini di non aver mantenuto il segreto, e di aver telefonato al Cavaliere per informarlo del suo interrogatorio, hanno poi spifferato tutto a un giornale. La dura replica dell'Anm - L'ispezione a Trani "interferisce sulle indagini" sostiene l'associazione nazionale magistrati. E definisce "intollerabili" gli "insulti rivolti dal premier alla magistratura in questa occasione". Secondo la Giunta dell'Anm, inoltre, "per le modalità e i tempi in cui è stata avviata e per l'oggetto della stessa, l'ispezione rischia di alterare il corretto rapporto tra le attività di indagine degli uffici di procura e i poteri ispettivi del Ministro". L'Anm ha "più volte sottolineato - ricordano i vertici del sindacato delle toghe - come l'inizio di attività ispettive e soprattutto il loro annuncio a mezzo stampa, per ogni indagine che assuma rilevanza esterna, secondo una prassi purtroppo consolidata e che risale anche ai precedenti Ministri, rappresenta oggettivamente un'interferenza sulle indagini in corso e rischia spesso di suonare come un'intimidazione nei confronti dei magistrati interessati dall'ispezione" Il lavoro degli ispettori - "Gli ispettori da oggi hanno cominciato a lavorare senza interferire nell'inchiesta per contribuire all'accertamento di quanto accaduto principalmente in riferimento alla presenza di talpe, che ci auguriamo vengano immediatamente individuate e punite", Stiamo per fare una trasmissione sulla libertà di informazione nel nostro Paese che andrà in onda dovunque sarà possibile dal Paladozza di Bologna. ha detto il ministro, uscendo da San Macuto e commentando la scelta di inviare degli ispettori alla Procura di Trani. Secondo Alfano "è un elemento di serenità e garanzia per tutti i cittadini essere consapevoli che quando vi è qualcuno che rivela i segreti d'ufficio e fa la talpa negli uffici giudiziari i magistrati stessi se ne occupano anche col sostegno di altri magistrati". Ma il paradosso è che gli ispettori non potranno vedere il fascicolo incriminato: c'è il segreto istruttorio. Il pm di Trani Michele Ruggiero, titolare dell'inchiesta Rai-Agcom, conferma infatti  che gli ispettori  giunti a Bari per verificare il lavoro dei magistrati non prenderanno visione del fascicolo che contiene, fra le altre, anche le intercettazioni del presidente del Consiglio sulla vicenda Annozero.  "C'è il segreto istruttorio - ha detto Ruggiero in una pausa dei lavori - e quindi ciò che non è stato comunicato ancora agli indagati non può essere comunicato a nessuno, neanche agli ispettori". Ciò nonostante il magistrato ha aggiunto di essere "sereno e tranquillo". Arriva Santoro - In tutto questo caos di Trani è spuntato Michele Santoro. Il conduttore di Annozero è giunto nel Palazzo di Giustizia dove è stato ascoltato come testimone dai pubblici ministeri titolari dell'indagine Rai-Agicom. Santoro  ha detto: "Tutti i programmi della Rai sono stati illegalmente sospesi perché non c'è alcuna legge che dispone la sovrapposizione di programmi di approfondimento e di tribune politiche. Quindi questa decisione, presa prima dalla Commissione parlamentare di vigilanza, e poi avallata dalla maggioranza politica del Cda della Rai è a parer mio un vero e proprio abuso di potere perché non applica la legge sulla par condicio che impedisce di confondere programmi di approfondimento e tribune politiche, come dice anche una sentenza della Corte Costituzionale. Il 25 (di marzo nrd) - ha annunciato Santoro - stiamo per fare una trasmissione sulla libertà di informazione nel nostro Paese che andrà in onda dovunque sarà possibile dal Paladozza di Bologna. Sarà una grande piazza virtuale che si stringerà intorno alla nostra trasmissione. Considero la possibilità di valutare la mia posizione di persona offesa. Io vado avanti". Come se fosse mai stato cacciato.

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