Berlusconi buttato nella mischia dai pm
"Non avrei partecipato alla campagna elettorale senza tutti questi attacchi"
"Non avrei deciso di partecipare a questa campagna elettorale senza tutti questi attacchi, uno dietro l'altro, verso di me" da parte della magistratura. Lo rivela il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un'intervista alla "Stampa" a pochi giorni dal voto per le Regionali. Il premier dichiara che il suo stato d'animo è positivo, nonostante sia "rammaricato" dagli interventi dei pm, che hanno "impedito di ricordare agli italiani quanto di miracoloso ha fatto il governo in questi due anni" e quanto farà nei prossimi tre. Gli attacchi dei pm hanno impedito di ricordare agli italiani quanto di miracoloso ha fatto il governo in questi due anni"E' per questo - spiega il Cavaliere - che sono sceso in campo personalmente". Il suo intervento diretto in campagna elettorale "non sarebbe stato necessario senza questi attacchi, uno dietro l'altro. Sono stato di nuovo obbligato dai pm a buttarmi nella mischia". E' ormai "un'urgenza per il Paese", quindi, una riforma della giustizia, cui si provvederà subito dopo il voto. Altrettanto urgente sarà la decisione sul presidenzialismo e "vedremo se andare verso l'elezione diretta del Capo dello stato o del premier". I leader del Pd non riescono a sottrarsi all'estremismo, malattia infantile del comunismo Nemici e alleati - Quanto al confronto con il Pd, Berlusconi assiste "con vera angoscia a un fenomeno grave: i leader del Pd, anche quelli che partono con le migliori intenzioni, come era accaduto con Veltroni prima e con Bersani ora, non riescono a sottrarsi all'estremismo, "malattia infantile del comunismo", secondo quel saggio di Lenin". È invece positiva la sfida rappresentata dalla Lega: "Bossi è alleato fedele e alla sfida del Carroccio noi non dobbiamo rispondere in modo polemico, ma correndo come e più di loro". Le tensioni con Fini - Alla domanda su un suo possibile successore, il premier osserva che è "offensivo parlare di futuro con me che sono in piena forma e ho l'approvazione del 62 per cento degli italiani". Tra i papabili ieri, il direttore di una rete tv ha indicato Fini - che ha cercato di evitare la risposta- come futuro presidente del Consiglio. E a proposito del presidente della Camera, sulle presunte tensioni, Berlusconi spiega che di queste "si legge soprattutto sui giornali. Io stesso non ho condiviso alcune scelte ma ho accettato quello che il partito ha deciso". Apprezzamento invece per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che "sul decreto salva-liste ha dimostrato grande correttezza ed elevato senso dello stato".