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Serbia, anniversario bombardamenti Nato

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Si ricordano le 3.500 vittime. Il Kosovo invece ringrazia

Monica Rizzello
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È stato ricordato oggi l'undicesimo anniversario dell'inizio dei bombardamenti della Nato contro la Serbia. A Belgrado a mezzogiorno sono risuonate nuovamente le sirene. Nelle cerimonie celebrative della capitale serba si sono ricordate le 3.500 persone, tra civili e militari, uccise dai raid dei jet Nato. Esponenti del governo e della municipalità hanno deposto corone di fiori nei cimiteri e nei luoghi che più di tutti ricordano la tragedia vissuta dalla popolazione serba nei 78 giorni di bombardamenti. Il patriarca ortodosso Irinej ha presieduto un rito funebre in memoria delle vittime nella chiesa di San Marco, nel centro di Belgrado. E se in Serbia in questo giorno si ricordano le vittime, in Kosovo quasi si festeggia: Hashim Thaci ha espresso «gratitudine ai leader mondiali», che decisero i bombardamenti Nato contro la Serbia. La dirigenza kosovara ha parlato oggi di un «intervento che ha fermato i crimini premeditati orditi contro la popolazione del Kosovo», ed è «culminato con la liberazione del paese», anche se, a Kosovska Mitrovica e in altre località del Kosovo a maggioranza di popolazione serba, si sono tenuti raduni e cerimonie commemorative di tono opposto e in linea con quelli di Belgrado.

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