Bimbi haitiani potranno essere adottati in Italia

Monica Rizzello

I bimbi haitiani rimasti orfani potranno essere adottati dalle coppie italiane. Si apre infatti una prospettiva per le coppie italiane che vogliono adottare un bambino haitiano, vittima del terremoto dello scorso 12 gennaio. Il governo haitiano «è disponibile» a valutare percorsi che potrebbero permettere all'Italia di concludere adozioni da Haiti. Si tratta di un'apertura importante, anche perché l’Italia aveva da subito proposto al governo locale l'accoglienza, anche sottoforma di adozione, dei bambini rimasti senza famiglia. «È una disponibilità - dichiara Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente della Commissione per le adozioni internazionali (Cai) - che non vogliamo lasciar cadere e che va verificata. È una prospettiva che può essere coltivata con il governo haitiano e il contributo dell'ambasciatore italiano e delle organizzazioni cattoliche che già si trovano sul luogo». Con la Cai - prosegue l'esponente del governo - «abbiamo stabilito che la verifica avverrà d'intesa con gli altri paesi europei che affrontano la questione, quindi in un contesto internazionale. Faremo una ricognizione di questa possibilità e non escludo che a questo scopo una delegazione della Cai possa recarsi ad Haiti. Ciò che ci preme è soprattutto l' identificazione certa dei bambini. Dobbiamo essere sicuri che si trovino in un reale stato di adottabilità secondo quanto stabiliscono le convenzioni internazionali». Sui tempi necessari, purtroppo però è difficile esprimersi al momento: «Abbiamo deciso di avviare un percorso, di cominciare una strada, con realismo e i piedi per terra» conclude Giovanardi. Intanto, ad Haiti è in corso il censimento dei bambini per cercare di capire anche la condizione familiare in cui si trovano. Nell'ultima riunione della Cai, è anche stato dato la via libera all'ultima trance di risorse - circa 800 mila euro da aggiungere al precedente milione di euro - per le organizzazioni del non profit che stanno lavorando ad Haiti proprio a sostegno dei bambini.