Bangkok sotto assedio

Maria Acqua Simi

Ancora caos in Oriente. L’esercito thailandese si è ritirato da diversi punti chiave del centro di Bangkok sotto la pressione di 80mila persone, che chiedono le dimissioni del governo e invitano i soldati a unirsi alle manifestazione. Con indosso la caratteristica "camicia rossa" simbolo del movimento di protesta contro il primo ministro Abhisit Vejjajiva, accusato di aver preso il potere illegalmente, i manifestanti si sono dati appuntamenti in otto diverse zone della capitale.  I militari, spesso acclamati dai manifestanti, hanno fatto marcia indietro in almeno quattro zone di Bangkok, una decisione definita "semplicemente di aggiustamento" da parte del vice premier Suthep Thaugsuban. "Abbiamo spostato le forze di sicurezza per evitare scontri", ha spiegato. "Nessuno perde la faccia, vogliamo mantenere l’ordine e la legge", ha aggiunto Thaugsuban. Due soldati a guardia della sede della tv di Stato a Bangkok sono rimasti feriti dal lancio di una granata. Ne ha dato notizia la polizia mentre nella capitale è in corso una nuova imponente manifestazione delle  "camicie rosse", sostenitrici dell’ex premier deposto Thaksin Shinawatra, che chiedono nuove elezioni e le dimissioni dell’attuale primo ministri Abhisit Vejjajiva.