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Preti pedofili, indagherà una donna

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Martini: "Rivalutare l'obbligo del celibato". La replica del Card. Poletto: "Niente da rivedere, è un dono di Dio"

Eleonora Crisafulli
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Una rappresentante "indipendente" delle vittime è stata nominata dalla Chiesa cattolica austriaca per indagare sui casi di pedofilia nella Chiesa. Lo ha annunciato l'arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn, precisando che il ruolo è stato affidato a Waltraud Klasnic, ex governatrice regionale. La donna quanto prima provvederà a nominare una équipe, di cui non potrà far parte nessun ecclesiastico, al solo fine di "garantire l'indipendenza di chi conduce le indagini". Tra i vari compiti, l'incaricata dovrà individuare anche i risarcimenti per le vittime. A conclusione dell'annuncio l'arcivescovo ha ribadito che la Chiesa "può e deve imparare ad essere più trsaprente. Tutti i tentativi per coprire questi abusi sono incompatibili con gli insegnamenti del Vangelo". L'obbligo del celibato - Intanto nell'ambiente ecclesiastico si riapre il dibattito sulla connessione tra abusi e celibato. A tal proposito, il cardinal Carlo Maria Martini, in un articolo sul quotidiano austriaco "Die Presse", ha affermato che Chiamare in causa il celibato è un vero e proprio abuso degli abusi "l'obbligo del celibato per i preti dovrebbe essere ripensato. Le questioni di fondo della sessualità vanno ripensate alla base del dialogo con le nuove generazioni". La risoluzione di tali questioni servirebbe a "riconquistare la fiducia perduta". Di parere opposto è invece il cardinale Walter Kasper, ministro vaticano per l'Unità dei cristiani, che, in un'intervista alla "Stampa", sostiene: "Il celibato non ha nulla a che vedere con gli abusi sessuali del clero sui minori. Tutti gli esperti documentano che la stragrande maggioranza dei casi avviene nelle famiglie e non in ambiti ecclesiastici". Si tratta di "una strumentalizzazione dei casi di pedofilia nel clero. Chiamare in causa il celibato è un vero e proprio abuso degli abusi". Il celibato "non è un dogma", ma "una tradizione molto antica che conserva intatto il proprio senso, quindi, non c'è motivo per rivedere la legislazione e modificare lo stato delle cose". Per il cardinale è soprattutto "inopportuno" sollevare la questione "nel clima attuale, avvelenato da polemiche e scandali riferiti agli abusi sessuali commessi da sacerdoti e religiosi". Poletto replica a Martini- 'No alla revisione del celibato dei sacerdoti'. L'arcivescovo di Torino, card. Severino Poletto, ha risposto così a chi gli chiedeva un commento su quanto affermato dal card. Carlo Maria Martini. Per il card. Poletto il celibato va mantenuto "perché è un dono che Dio ha voluto dare alla Chiesa" e perché "se un prete deve dividersi tra la famiglia sua e la comunità finisce per essere un funzionario e non più un sacerdote consacrato al servizio della Chiesa 24 ore su 24'" In proposito, il card. Poletto ha citato 'il professor Andreoli, neuropsichiatra di grande fama internazionale, che ha detto 'smettiamola di mettere in relazione la pedofilia con il celibato': non c'entra niente'' .

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