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Bossi-Berlusconi, il primo incontro post-Regionali

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Oggi ad Arcore il consueto "caminetto": dopo l'exploit della Lega, sono da rivedere gli equilibri e i rapporti tra i due leader

Albina Perri
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Silvio e Bossi si vedranno oggi ad Arcore. E sarà il primo incontro del dopo-elezioni, un momento per fare i conti e rivedere gli equilibri del rapporto. Il consueto 'caminetto' di Villa San Martino è dunque un bilaterale importante, perché apre la fase di confronto interno al centrodestra in vista dell'avvio della stagione delle riforme (successivamente il Cavaliere, al suo rientro a Roma, vedrà anche Gianfranco Fini). Come ha infatti sottolineato oggi il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, prioritario è individuare una linea comune nella coalizione (tra Pdl e Lega) prima di estendere il confronto all'Udc e al Pd. Per il Pdl è necessario dunque sciogliere alcuni nodi per poter poi procedere oltre senza intoppi. E tra le questioni in sospeso c'è, tra l'altro, il destino del ministero dell'Agricoltura. Umberto Bossi rivendica alla Lega quel dicastero lasciato libero da Luca Zaia eletto governatore del Veneto (si fa il nome del capogruppo al Senato Federico Bricolo) e non ne vuole sapere della staffetta con il Pdl (Galan). Ma Ignazio La Russa in una intervista di ieri ha sferzato la Lega: "Deve rispettare i patti ed essere meno avida. E i patti sono che il sindaco di Milano e il ministero dell'agricoltura spettano al Pdl". È probabile che nell'incontro si discuterà anche del doppio binario federalismo-presidenzialismo. Ma il senatur ha già fatto sapere che le due riforme posso camminare di pari passo senza alcun problema. E così pure la riforma della giustizia che molto sta a cuore al Cavaliere. Non è escluso che il discorso cada anche sui contenuti dell'intervista rilasciata ieri da Roberto Calderoli al Sole 24 ore, nel corso della quale ha tra l'altro detto che per il 2013 vede Berlusconi al Quirinale e un leghista o un amico della Lega a palazzo Chigi. I nomi? Nell'ordine, Tremonti, Maroni, Letta.

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