Thailandia, governo pronto a usare la forza

Monica Rizzello

Sono stati emessi oggi, da parte della Corte criminale di Bangkok, 17 mandati di arresto contro altrettanti leader delle Camicie rosse, incluso quello che è stato definito il «triumvirato»: Nuttawut Saikua, Veera Musikapong e Jatuporn Prompan. I mandati d’arresto sono stati emessi in relazione all'occupazione della Ratchaprasong Intersection, l'incrocio nella zona dello shopping in mano ai sostenitori dell'ex premier Thaksin Shinawatra dallo scorso sabato. Sommati a quelli già emessi ieri sono in totale 27 mandati d'arresto contro esponenti del movimento popolare. Intanto, nuove manifestazioni indette dalle Camicie rosse chiedono le dimissioni del governo. Uno dei gruppi più numerosi si sta dirigendo verso la sede della società Thaicom, per protestare contro l'oscuramento del “Canale del popolo”, l'emittente televisiva di riferimento della protesta. Le forze di sicurezza comunque non rimangono a guardare: 234 compagnie di soldati e poliziotti sono state infatti dispiegate sul campo, con l’istituzione di diversi posti di blocco in vari punti di Bangkok. Le forze di sicurezza si preparano dunque a rispondere con la forza. Non escludono di far fronte alla protesta delle camicie rosse, anche ricorrendo all'uso di gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Lo ha annunciato un portavoce dell'esercito nel giorno, parlando di un piano che prevede sette livelli messo a punto dal governo per assicurare il controllo della situazione: si va dalla trattative con i manifestanti al ricorso alla forza. Durante un discorso trasmesso dalla televisione nazionale, il colonnello Sansern Kaewkamnerd ha sottolineato il fatto che il governo ha il compito di tenere la situazione sotto controllo, e ha annunciato che le forze di sicurezza hanno preparato gas lacrimogeni, proiettili di gomma ed idranti di fronte a possibili nuove incursioni da parte dei manifestanti che convergevano verso la sede di Thai Com, nella provincia di Oatum Thani, vicino a Bangkok.