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Il ristorante con l'orto

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Entro il 2011 centinaia di ristoratori e agricoltori collaboreranno per garantire prodotti di qualità

Eleonora Crisafulli
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In Italia arrivano i ristoranti con l'orto di prossimità. Lo ha annunciato Agia-Cia, l'associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia, che ha raggiunto un accordo con la Jeunes Restaurateur d'Europe (Jre), i giovani ristoratori europei. Entro il 2011 80 ristoratori lavoreranno con altrettanti agricoltori ottenendo diversi vantaggi e offrendo prodotti di qualità al consumatore, che potrà toccare con mano la terra da cui nascono la verdura e la frutta che si ritrova nel piatto.  Con l'orto di prossimità, infatti, «l'agricoltore può pianificare e ottimizzare le sue produzioni, grazie alla richiesta preventiva del ristoratore in fase di semina, il ristoratore dal canto suo può disporre di materie prime di grande qualità a prezzi convenienti e il consumatore è garantito al 100 per cento sugli alimenti che gli vengono somministrati». Il vantaggio è anche «a livello di business: stiamo parlando di decine di milioni di euro, ricavati da un circuito commerciale nuovo e virtuoso, con un risparmio evidente sulla logistica e sugli sprechi» La notizia arriva dal Vinitaly 2010, una sede «non casuale perché il lavoro sugli orti di prossimità può divenire un traino forte per accordi anche su produzioni come il vino e l'olio extravergine. Stiamo mappando il territorio incrociando i dati delle reciproche basi associative e quindi, partendo dall'ubicazione dei ristoranti, si segnalano le aziende agricole più vicine che abbiano le caratteristiche idonee allo scopo. Certamente l'adozione dell'orto da parte del giovane chef-ristoratore, passa necessariamente attraverso una buona affinità sulle scelte colturali e sul reciproco vantaggio, oltre che su un rapporto fiduciario con il giovane agricoltore».

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