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Emergency cacciata dall'ospedale di Helmand

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Il centro è stato occupato da forze militari afghane. Nessuna notizia dei medici arrestati

Eleonora Crisafulli
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Da questa mattina l'ospedale di Emergency a Lashkar-gah è in mano della polizia afgana e del personale locale. Nessun operatore internazionale è operativo nella struttura sanitaria. "Emergency non ha il controllo del suo ospedale", ha dichiarato Maso Notarianni, responsabile comunicazione della Ong italiana. Questa mattina il personale internazionale dell'ospedale che ancora si trovava a Lashkar-gah, dopo l'arresto avvenuto sabato pomeriggio di Dell'Aira, Garatti e Pagani, ha preso un volo per Kabul diretto alle strutture di Emergency della capitale afgana. Si tratta di sei operatori, cinque italiani (di cui quattro donne) ed un indiano. Intanto a Roma la procura apre un fascicolo processuale intestato "atti relativi a", ossia senza ipotesi di reato ed indagati. La denuncia di Strada: "E' un sequestro" - Per il capo di Emergency, Gino Strada, l'arresto dei tre medici è diventato un sequestro. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, chiede di evitare polemiche politiche inutili. "Le dichiarazioni di Strada sul fatto che il caso dei tre medici arrestati si sia trasformato in un sequestro hanno il sapore di una polemica politica, che non aiuta innanzitutto i nostri connazionali" ha dichairato il capo della Farnesina non appena atterrato a Sarajevo dove si trova per una visita di stato in Bosnia. Frattini, però, si è affrettato a lanciare un messaggio tramite Facebook e Twitter per dire "non li abbiamo abbandonati". Il governo italiano, infatti, ha inviato sul luogo un consigliere giuridico dell'ambasciata italiana a Kabul, che è un magistrato italiano, per seguire direttamente le vicende delle investigazioni.   Tutti in piazza. Emergency e il suo fondatore, Gino Strada, stanno pensando a "una grande mobilitazione su scala nazionale per il fine settimana", dopo l'arresto di tre volontari dell'ospedale dell'ong a Lashkar Gah, nel sud dell'Afghanistan, sospettati di essere complici del presunto complotto per l'assassinio del governatore di Helmand. Lo ha confermato lo stesso Gino Strada al blog di Beppe Grillo. La prima cosa è firmare l'appello che c'è sul sito di Emergency, una raccolta firme giusto per esplicitare questa solidarietà, questo non credere da parte dei cittadini ad accuse infamanti, a montature che mettono assieme varie spie, poliziotti, militari e criminali variLa manifestazione si svolgerà in Piazza Navona, a Roma, dalle 14.30. Per manifestare vicinanza all'organizzazione, ha ricordato Strada, "la prima cosa è firmare l'appello che c'è sul sito di Emergency, una raccolta firme giusto per esplicitare questa solidarietà, questo non credere da parte dei cittadini ad accuse infamanti, a montature che mettono assieme varie spie, poliziotti, militari e criminali vari". Ma il mistero attorno all'arresto dei tre medici italiani di Emergency, operanti nell'ospedale di Lashkar Gah, in Afghanistan, si infittisce. In una dichiarazione rilasciata ieri al quotidiano britannico Times, il portavoce del governatore di Helmand, Daoud Ahmadi, sosteneva che tutti e 9 gli arrestati avessero confessato: «Erano accusati di avere legami con Al Qaeda e i terroristi. Hanno riconosciuto il proprio crimine. Hanno detto che c'era un piano per compiere attentati suicidi negli affollati bazar, il compound del governatore Gulab Mangal, che volevano uccidere». Ma oggi il portavoce fa marcia indietro: «Il Times di Londra mi ha citato in modo sbagliato, soprattutto per il riferimento di un legame fra gli italiani e Al Qaeda e oggi ha chiesto scusa. Tutto quello che ho da dire è quello che ho dichiarato il primo giorno e non aggiungo altro perché le indagini sono ancora in corso». Frattini contro il Times -  "Nella diatriba fra il 'Times' e il governo afghano non c'entro nulla - ha detto Frattini - Quindi sarà il 'Times' a   dover spiegare se c'è stato un misunderstanding o se hanno diffuso una notizia sbagliata. Non sta certo a me dirlo". Una bufala - Gino Strada ha liquidato la notizia di ieri come "una bufala. I tre non hanno nulla da confessare. Sono stati lì per anni a lavorare per curare gli afghani. Io ci ho lavorato. Sono persone su cui metto le mani sul fuoco".  Oggi, di fronte alla smentita afghana, i toni si accendono: "Non sappiamo nulla. Non abbiamo avuto nessuna informazione ufficiale. Le uniche notizie che circolano sono i deliri di quell'imbecille del portavoce del governatore di Helmand, che deve essere un altro zotico. Non c'è nessuna notizia ufficiale". Al momento dell'arresto, gli operatori di Gino Strada sono stati accusati di aver ordito un piano per uccidere il governatore della provincia meridionale di Helmand e di essere "coinvolti nel favoreggiamento" di attacchi kamikaze L'arresto - Al momento dell'arresto, gli operatori di Gino Strada sono stati accusati di aver ordito un piano per uccidere il governatore della provincia meridionale di Helmand e di essere "coinvolti nel favoreggiamento" di attacchi kamikaze. Le manette sono scattate dopo il rinvenimento di cinture esplosive, granate e pistole in un magazzino di un ospedale di Lashkar Gah, la capitale di Helmand, dove si trovava il governatore. Quest'ultimo, Gulab Mangal, sostiene che l'azione sia stata finanziata dai talebani afghani rifugiatisi in Pakistan. I dipendenti di Emergency "stavano progettando a Lashkar Gah e l'obiettivo numero uno ero io stesso". Maso Notarianni, responsabile della comunicazione per l'organizzazione e direttore di "Peacereporter", ha riferito che "uomini dei servizi segreti afghani e soldati dell'Isaf sono entrati nell'ospedale di Emergency e hanno prelevato quattro persone, tra le quali tre medici italiani. Quando li abbiamo chiamati al cellulare, ha risposto un ufficiale inglese che non si è identificato e non ha voluto dare spiegazioni di quanto accaduto. Per quanto ci riguarda, i medici sono stati sequestrati dall'Isaf". Secca la smentita del contingente della Nato, che ha reso noto che nessuno dei suoi uomini è coinvolto.  Anche se nel video di Ap - pubblicato senza audio per motivi di copyright - si vedono chiaramente uomini in divisa Nato. Sull'ipotesi di complotto, Notarianni ha aggiunto: "Inutile dire che il fatto che i nostri medici possano essere sospettati di ordire un complotto contro il governatore è assolutamente ridicolo". La Farnesina -  Dopo la notizia dell'arresto, il ministero degli Esteri si è subito attivato per conoscere la dinamica dell'episodio e le motivazioni dei fermi, pur specificando che i medici arrestati lavorano in una struttura umanitaria non riconducibile né direttamente né indirettamente alle attività finanziate dalla cooperazione italiana. Il ministro Frattini ha poi commentato le dichiarazioni rilasciate dal fondatore di Emergency: "Il dottor Strada ha fatto un comizio politico, una conferenza stampa in cui accusa la coalizione e l'Isaf di uccidere vittime innocenti. Le forze italiane sono sempre state in prima fila contro il terrorismo e non certo contro le vittime innocenti. Questo tentativo di buttare fango sui nostri valorosi militari di pace, sui militari della coalizione è un tentativo politico che io respingo con forza". Qualcuno lo considererà fango, io ritengo che i militari stranieri presenti in Afghanistan costituiscono dal 2001 una forza di occupazione. Questo è gettare fango? Sono lì a fare la guerra Immediata la replica: "Qualcuno lo considererà fango, io ritengo che i militari stranieri presenti in Afghanistan costituiscono dal 2001 una forza di occupazione. Questo è gettare fango? Sono lì a fare la guerra. Loro fanno il loro lavoro, che non c'entra niente col nostro. E noi facciamo il nostro che è cercare di portare a casa vite umane, non di sopprimerle". Al botta e risposta partecipa anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa che invita ad abbassare i toni: "Strada dovrebbe evitare di accusare il governo afghano, di gridare al complotto della Nato e di tirare dentro il governo italiano che non è stato informato di questa operazione. Sarebbe più saggio se, in attesa di sapere come sono andate le cose ,perché non ha conoscenza del caso specifico, prendesse intanto le distanze dai suoi collaboratori. Può sempre succedere di avere accanto, inconsapevolmente, degli infiltrati". Collusione con i talebani - Il generale Fabio Mini, ex comandante della forza multinazionale Nato in Kosovo (Kfor), ha spiegato che Emergency è diventata un'organizzazione "scomoda e sgradita a molti" in Afghanistan e "anche in ambito Isaf aleggia il sospetto che l'associazione dia manforte ai talebani". L'arresto potrebbe rientrare nell'ambito di un controllo più generale su tutte le organizzazioni non governative, "e allora si potrebbe parlare quasi di routine". Ma dietro l'irruzione nell'ospedale potrebbero esserci i servizi segreti afghani, che, "a causa dei vecchi sospetti di collusione di Emergency con i talebani e probabilmente disponendo di informazioni mirate, vogliono dare un giro di vite contro l'azione sgradita di chi cura i feriti senza chiedere la carta d'identità e senza schierarsi".

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