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Strage di Erba, parla il sopravvissuto Mario Frigerio:

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"Sono due bestie sanguinarie. Io ho sempre detto che è stato Olindo"

Monica Rizzello
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L'unico sopravvissuto alla strage di Erba, Mario Frigerio, non ha dubbi sulla colpevolezza di Rosa Bazzi e Olindo Romano, condannati in primo grado all'ergastolo per il quadruplice omicidio dell'11 dicembre 2006. «L'ho detto – ha detto Frigerio presente nell'aula dove si celebra il processo di appello - fin dal primo momento che era Olindo, gli ero vicino, non oltre un metro e mezzo di distanza». Frigerio non li perdona: i coniugi Romano hanno ucciso 4 persone, tra cui sua moglie. «Sono due bestie sanguinarie - sottolinea - lo hanno dimostrato anche con l'ultima lettera in cui si rivolgevano a me». Frigerio si salvò solo perché creduto morto, ma di quella strage, ha ancora visibili sul corpo i segni: una profonda ferita al collo, difficoltà motorie e un tutore che gli protegge il braccio sinistro. Le coltellate inferte dall'aggressore gli hanno reciso una corda vocale: la sua voce è infatti molto flebile. Il fatto che i difensori mettano in dubbio la sua testimonianza gli procura «ulteriore dolore». «È un dolore che si aggiunge a quello che già abbiamo provato - ha aggiunto Frigerio - Questo non è giusto per noi e per le vittime». Frigerio nella strage perse la moglie Valeria Cherubini. La coppia era intervenuta nell'appartamento di Raffaella Castagna dove era scoppiato un incendio. Oltre a Valeria Cherubini, nella strage furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio Youssef e la madre di Raffaella, Paola Galli. Frigerio, nonostante una profonda ferita alla gola, riuscì a sopravvivere e riconobbe Olindo Romano come suo aggressore. I difensori degli imputati hanno più volte cercato di smontare la sua testimonianza, sostenendo che Frigerio non fece subito il nome di Olindo, descrivendo, secondo la difesa, un'altra persona, e chiamò in causa l'ex netturbino solo in un secondo tempo. «La verità non è quella che dicono loro, ma è la mia e io non ho paura di ripeterla» ribadisce Frigerio. «Io ho sempre detto che è stato Olindo. L'ho avuto a un metro e mezzo. Ho voluto esserci oggi per poterlo guardare negli occhi».

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