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Nuovo stop ai voli nel Nord Italia, scali chiusi fino alle 8

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In Norvegia aereo costretto ad atterraggio di emergenza. Intanto secondo vulcano inizia a eruttare

Eleonora Crisafulli
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"Purtroppo gli ultimi due bollettini meteo hanno ribaltato le buone notizie di ieri sera, costringendoci a ordinare la chiusura immediata dei cieli del nord del nostro Paese dalle 9.00". Ad annunciare una nuova chiusura dello spazio aereo è Vito Riggio, presidente dell'Enac, che ha spiegato: "In attesa di almeno due bollettini univoci non si volerà da e per il Nord Italia almeno fino alle 8.oo di domani mattina". Un secondo vulcano è entrato in eruzione in Islanda. Si tratta del vulcano Hekla, vicino allo Eyajafjallajokull la cui eruzione ha paralizzato da giovedì scorso il traffico aereo in Europa. La nota dell'Enac - "A causa di un peggioramento registrato nel corso della notte dal Bollettino MetOffice sul movimento delle ceneri trasportate dall'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajkull, l'Enac comunica di aver disposto nuovamente e con urgenza la chiusura dello spazio aereo del Nord Italia, da quota 0 a quota 22.000 piedi, dalle 9:00 antimeridiane odierne alle ore 8:00 antimeridiane (ora italiana) di domani martedì 20 aprile. Il provvedimento dell'Enac, analogamente a quanto disposto dalle altre autorità dell'aviazione civile dei partner europei è stato assunto in base alle norme internazionali vigenti per la sicurezza del trasporto aereo e delle più recenti disposizioni aeronautiche adottate per fronteggiare l'emergenza determinata dall'attività vulcanica in Islanda, in particolare il 'contingency plan' disposto dall'Icao". Paura in Norvegia - Non sono ancora stati aperti e restano chiusi i cieli di Belgio, Olanda e Germania. In Norvegia invece i 17 passeggeri di un volo low cost hanno vissuto attimi di paura forse a cause delle ceneri islandesi. Il pilota ha dovuto effettuare un atterraggio d'emergenza, nell'aeroporto di Bodoe, per la rottura improvvisa di un motore. I tecnici della compagnia regionale Wideroe, di proprietà della Sas, stanno accertando le cause del guasto. Autonoleggio (e carpooling) tutto esaurito - La nube manda a gambe all'aria l'industria aeronautica, ma fa la gioia di autonoleggiatori e imprese di car pooling. Tutte le compagnie di autonoleggio, in Italia, hanno fatto il tutto esaurito. "A Roma e Milano soprattutto - spiegano ad Europcar - le auto sono introvabili. Abbiamo tutti saltato il week end cercando di trovare un modo per far tornare a casa le persone, ma è complicato: in questo momento ci sono migliaia di macchine fuori, e ancora non bastano". Non va meglio alla Avis: "Tutto esaurito specie su Roma, Milano e Firenze. Non si trova neanche una macchina, salvo forse in Sicilia. Nei giorni scorsi qualcosa ancora si trovava, ma da oggi siamo veramente al completo".  Grande occasione di business anche per la piccola azienda di car pooling, Postinauto.it. Chi ha dei posti liberi in auto li mette a disposizione degli altri utenti di postoinauto.it, specificando partenza, arrivo, data, ora e prezzo, e chi è interessato prenota il posto, il tutto con pochi clic. "Con la certezza di arrivare a destinazione senza problemi, in sicurezza e in compagnia. È chiaro, l'auto non potrà mai competere con l'aereo in termini di velocità. Ma - conclude il responsabile di Postinauto.it, Bremer - in questi giorni l'auto condivisa costituisce spesso l'unico modo per arrivare a destinazione - meglio tardi che mai". Una scelta europea - Rispondendo ai piloti italiani che premono per partire, Riggio ha spiegato che "una dimensione così ampia presuppone delle scelte europee. Mi convincerà solo una decisione adottata in sede comunitaria con una responsabilità comune. Con tutto il rispetto per i piloti non possiamo basarci su esperienze soggettive. Il cielo è molto grande. Fino a quando dura questo tipo di situazione non ci sentiamo di prenderci la responsabilità di far volare degli aerei senza sapere esattamente dove è la nube". L'impatto economico - Il commissario ai Trasporti dell'Unione Europea, Sim Kallas, ha spiegato che "La priorità al momento è riprendere i voli tenendo conto della sicurezza dei passeggeri", per affrontare l'impatto economico "superiore a quello dell'11 settembre. Finora tutte le decisioni sono state prese con un approccio europeo basato su una valutazione scientifica di esperti indipendenti. Bisogna tener conto delle conseguenze economiche ma non si può risolvere i problemi in un clima di panico. Sciopero rinviato - Lo sciopero che venerdì prossimo avrebbe fermato treni, bus e metro è stato rinviato. In una nota unitaria Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl, Orsa, Faisa Cisal, Fast Treni spiegano che "l'emergenza creatasi con il perdurante blocco del traffico aereo che mette a dura prova i collegamenti nazionali ed internazionali. È prioritario assicurare in questo momento di rara difficoltà dei voli le migliori condizioni per il trasporto terrestre, per questo nonostante la durezza della vertenza per il contratto della mobilità, atteso da oltre 15 mesi da più di 200 mila lavoratori, è parso opportuno mantenere la normale regolarità dei collegamenti in Italia sia su ferro sia su gomma". La riapertura - Dopo tre giorni di traffico aereo bloccato, la situazione, almeno in Italia, sembrava tornata alla normalità. La nube di cenere, proveniente dall'Islanda, che ha paralizzato l'Europa creando numerosi disagi è sparita e lo spazio aereo chiuso da sabato mattina è stato riaperto. Il primo a partire è stato un volo Air One diretto a Catania, decollato alle 7.10 dall'aeroporto di Milano Malpensa. Poi via via sono decollati altri aerei, per Napoli, Palermo e Bari e un volo Alitalia per Il Cairo. In questo momento all'aeroporto di Malpensa, il principale scalo del nord Italia rimasto bloccato, i passeggeri sono in attesa di partire.

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