Sherpa-spazzini ripuliscono l'Everest dai cadaveri degli alpinisti

Michela Ravalico

Sherpa spazzini con una missione seria e drammatica: ripulire l'Everest dei cadaveri dei poveri alpinisti che la montagna più alta del mondo non ha risparmiato. Sta per partire la spedizione di 20 alpinisti nepalesi che dovrà, per conto del governo, individuare e riportare a valle i corpi degli scalatori che nel corso degli anni sono morti sui fianchi dell'Everest. La squadra di sherpa è stata incaricata dal governo nepalese di rimuovere anche tonnellate di rifiuti abbandonati dalle centinaia di spedizioni che ogni anni si recano sull'Everest. La spedizione partirà il primo maggio e installerà il suo quartier generale presso il famigerato Colle Sud, a circa 8mila metri, da dove si innalza la cosiddetta "fascia della morte", dove cioè la rarefazione dell’ossigeno è letale per l’organismo umano. Sulla via di salita tra il Colle Sud e la vetta a 8.848 metri ci sono almeno 5 cadaveri di alpinisti non identificati. In precedenza erano stati recuperati corpi solo da quote più basse, poiché‚ si giudicava troppo pericoloso operare nella zona della morte. In quella fascia non è mai neppure stato fatto un inventario di quanto hanno portato e poi lasciato le spedizione: gli sherpa vorrebbero portare a valle circa tre tonnellate di rifiuti, corde fisse, bombole d’ossigeno e tende. Sul Tetto del Mondo si calcola abbiano perso la vita almeno trecento alpinisti, mentre circa 4.000 ne hanno calcato la cima.