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Bossi jr: "Nella vita si deve provare tutto, tranne culattoni e droga"

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Il figlio del leader del Carroccio e neoconsigliere lombardo si racconta in un'intervista: "Ai Mondiali? Non tifo Italia...."

Eleonora Crisafulli
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"Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga". E' questa la filosofia di Renzo Bossi, 22 anni, figlio del fondatore della Lega e neoconsigliere della Regione Lombardia. La trota - così lo chiamò affettuosamente il padre Umberto - si racconta senza troppi giri di parole in un'intervista al settimanale "Vanity Fair", sulle questioni più disparate, dalla politica al calcio. Il videgame razzista - La prima curiosità riguarda "Rimbalza il clandestino", il criticatissimo videogame lanciato sula pagina di Facebook del Carroccio per cui il "piccolo" Bossi fu accusato di razzismo da politici e gente comune. Il neoconsigliere respinge ogni accusa: "Non l'ho pensato né creato io. Come tutti, però, sono andato a vedere di che cosa si trattava, e onestamente non ci ho trovato nulla di razzista. C'è la cartina dell'Italia e, quando arriva una barca di clandestini, cliccando sulla costa puoi mettere una rete che la rimbalzi. Non spari mica". Politica e musica - Segue un botta e risposta sulla politica: Le piace la Moratti come sindaco di Milano? "Sì, secondo me è brava". E Formigoni alla Regione? "Ci si lavora". Nella Lega con chi si trova meglio, umanamente? "Con Marco Reguzzoni". Non Maroni, vista la comune passione per la musica? "Non escludo che prima o poi faremo un concerto insieme. A me la musica piace tutta". Compreso Apicella? "Fatico a capire quello che dice: il napoletano non lo capisco". La carriera scolastica - Il figlio del leader lumbard ci tiene poi a smentire alcune voci sul suo conto: "In questi anni sono stati costruiti miti negativi: è passato il messaggio, falso, che fossi un ignorante pluribocciato con 12mila euro al mese di stipendio. Mi hanno bocciato due volte. La prima avevo 15 anni, ed era il periodo della malattia di mio padre. Ero confuso, stordito. La seconda è stata alla maturità nel 2008. Il mio esame era viziato: la prova di matematica era diversa da quella degli altri. Infatti ho fatto ricorso al Tar e l'ho vinto. La scuola mi ha consentito di ridare l'esame orale da privatista, ma era ovvio a quel punto che volevano bocciarmi: sono andato demotivato. Ora, sono iscritto all'università, a Economia. Non in Italia, perché non voglio trovarmi i giornalisti in aula quando faccio gli esami". Il tricolore - Passando a un tema all'apparenza leggero, il calcio, emerge un'altra spinosa questione. Renzo Bossi non farà il tifo per gli azzurri ai mondiali di calcio del Sudafrica: "Non tifo Italia". Non si sente italiano? "Bisogna intendersi su che cosa significa essere italiano. Il tricolore, per me, identifica un sentimento di cinquant'anni fa". Conosce l'Italia meridionale? "Mai sceso a Sud di Roma". La "trota" - Bossi jr ha le idee chiare. Nelle ultime elezioni regionali ha preso 13 mila preferenze nella provincia di Brescia diventando il più giovane consigliere regionale mai eletto in Lombardia, ma non sogna ancora di trasformarsi in delfino, "trota va benissimo, mi piace. Mi sono fatto fare persino la maglietta".

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