Bonolis: "Non sarò mai il Santoro del centrodestra"

Eleonora Crisafulli

"Non sarò mai il Santoro del centrodestra. Ho splendidi rapporti con alcuni rappresentanti del centrodestra, come ho una forte amicizia con Walter Veltroni e sono stato qualche volta a pranzo con Michele Santoro".  Così l’eclettico Paolo Bonolis promette ai fan del piccolo schermo che, pur avendo contatti e amicizie “politiche”, non lascerà mai i suoi spettacoli per dedicarsi all'informazione o ai dibattiti in tv, perché "al centrodestra non serve un santone. E’ già vivo “Dio” nel centrodestra - aggiunge Bonolis riferendosi a Berlusconi - e quando morirà “Dio” ci saranno i suoi profeti". Bonolis contro tutti - Il presentatore non entrerà nel mondo delle poltrone e della cosa pubblica: " Gli italiani hanno smesso di essere un popolo per diventare un pubblicoNon può andarci chiunque e invece, purtroppo, ci va chiunque, come del resto in televisione. Quelli che sono bravi finiscono con l’essere fagocitati dall’immenso numero di mediocri. La vittoria del centrodestra nasce proprio dal suo contrario: il centrodestra si fa ascoltare, è molto più televisivo. Gli italiani hanno smesso di essere un popolo per diventare un pubblico. Il centrosinistra probabilmente questo non l’ha ancora capito". Bonolis ne ha per tutti, destra, sinistra e gente comune, e pur non essendo un politico, accusa, critica e dà consigli e suggerimenti: "Per la politica gli italiani non sono il fine, ma il mezzo. La politica dovrebbe essere più silenziosa, dovrebbe essere più operativa e meno esibizionista. Mi auguro che torni ad essere più fattiva". Walter Veltroni mi dà più fiducia per guidare un Paese di uno che fa bene i conti della sua aziendaIn questo scenario, per il conduttore, "l'astensionismo è l’unico atto che ancora illumina le coscienze". E uno dei pochi politici da salvare è Walter Veltroni: "Ho letto i suoi libri e quando una persona è in grado di cogliere alcuni aspetti della vita con quella sensibilità, mi dà più fiducia per guidare un Paese di uno che fa bene i conti della sua azienda". Il riferimento, ovviamente, ancora una volta è al presidente del Consiglio.