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Il grido d'allarme della Grecia

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Fmi: senza aiuti situazione insostenibile. Italia pronta al prestito da 5 miliardi. Declassato il debito del Portogallo, crollano le Borse europee.

Eleonora Crisafulli
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La Grecia manda a gambe all'aria i mercati e a questo punto gli aiuti dovranno arrivare per forza. Anche se la Germania non è d'accordo. Oggi la situazione è precipitata davvero in basso. Le agenzie di rating hanno abbassato il merito sul debito del Paese ellenico a junk, spazzatura. Non contente hanno tagliato anche il rating del Portogallo, il Paese che più rischia di risentire di un effetto domino dalla crisi greca. Per il direttore dell'Fmi, Strauss Kahn, la situazione senza aiuti è insostenibile.  E l'Italia, che a differenza della Germania già ieri si diceva disposta ad accelerare i tempi per concedere gli aiuti, ha annunciato stasera di avere pronto un decreto per il prestito da 5,5 miliardi che ci compete. Il problema è che alla Grecia servono nove miliardi nel minor tempo possibile. Questa mattina lo ha annunciato, allarmato, il ministro delle Finanze Georges Papaconstantinou. "Servono soldi per rimborsare i 9  miliardi di obbligazioni in scadenza il 19 maggio, ma i tassi di mercato sono totalmente proibitivi".  I tassi, infatti, hanno raggiunto massimi storici a 9,5%. Atene, ha aggiunto ancora Papaconstantinou "non può più" prendere a prestito sul mercato. Di fronte a una commissione parlamentare, il ministro ha informato il premier Papandreou sui contatti a Washington con il Fondo monetario internazionale e sui negoziati con l'Ue, in relazione alla concessione degli aiuti economici indispensabili per superare la crisi. Papaconstantinou ha poi aggiunto che Italia, Francia, Olanda e Spagna sono già pronte a fare la loro parte per aiutare la Grecia nel quadro del meccanismo di sostegno. La Germania, comuque, sta tornando sui suoi passi. Berlino, riferisce Reuters, sta mettendo a punto una legge ad hoc ribattezzata "Legge per mantenere la stabilità nell'Unione monetaria", che prevede una votazione da parte dei Paesi dell'Eurozona entro il 10 maggio. In base alla bozza di legge, il Parlamento greco dovrà votare il 6-7 maggio un programma triennale di austerity. Inoltre il provvedimento stabilisce che i negoziati di Atene con Ue e Fmi si chiudano il 2 maggio. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfagang Schaueble assicura che "la Germania non lascerà sola la Grecia". In Borsa - La Borsa di Atene è arrivata a perdere il 6,85 per cento. La crescente preoccupazione per il futuro di Atene manda in panico gli operatori di tutte le Borse. Lisbona ha segnato un tonfo del 5,36%. Londra  ha chiuso in calo del 2,61%, Francoforte del 2,73% e Parigi lascia sul terreno il 3,82%. Male anche Milano, con il Ftse Mib in ribasso del 3,10%. I timori europei pesano anche su Wall Street, dove il Dow Jones   Industrial perde l'1,49%. Le agenzie di rating - Oggi Standard & Poor's ha ridotto il rating sui titoli di stato greci, portandolo a livello di junk (letteralmente "spazzatura"). Il che significa che i titoli di Stato greci sono valutati solo a livello di investimento puramente speculativo. In picchiata anche il Portogallo, il cui rating del debito a breve è stato ridotto ad "A-2" da "A-1". In una nota l'agenzia Standard & Poor's spiega che il peggioramento del merito di credito  rating rispecchia "il rischio amplificato che il paese deve affrontare" per la tenuta del bilancio. In base allo scenario di Standard & Poor's, "il governo portoghese dovrà faticare a stabilizzare il livello di indebitamento da qui al 2013"." Le finanze pubbliche restano strutturalmente deboli, nonostante le importanti riforme strutturali del settore pubblico negli ultimi anni, ha spiegato l'agenzia. Il Portogallo è considerato il paese dell'eurozona più a rischio di contagio della crisi greca. Germania contro- Berlino continua a frenare sulla concessione degli aiuti Ue-Fmi. «Prima faccia i compiti a casa, poi avrà gli aiuti» ha detto ironico il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, a proposito del prestito, che Atene ha chiesto formalmente venerdì scorso. Da Lussemburgo, dove si trovava per la riunione con i colleghi dei 27 Paesi dell'Unione, il ministro ha spiegato: «Il governo non ha ancora preso una decisione sugli aiuti. Questo significa che la decisione può andare in una direzione o in un'altra». Ma «dare soldi troppo presto allontanerebbe la Grecia dal fare i compiti a casa con la necessaria diligenza e disciplina». Solidarietà - Al vertice ha partecipato anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, preoccupato per alcune «rigidità della Germania» e per il rischio che il caso si estenda ad altri Paesi: «Credo che se il rischio della Grecia si contamina ad altri Paesi, si è parlato del Portogallo, questo vuol dire che è proprio la casa comune europea che dobbiamo salvare. E siccome nella casa comune ci siamo anche noi è evidente che non possiamo non essere solidali. Anche se qualcuno ha dei dubbi, credo che debba prevalere la solidarietà, questo è un interesse ed una necessità, non solo un dovere morale». I compiti a casa - D'altra parte è vero che la Grecia dovrebbe fare «un passo credibile. L'Italia è stata in grado di fare una finanziaria triennale bloccando e blindando i conti pubblici, perché non dovrebbe riuscirsi la Grecia?». E chiedere misure di medio termine al Paese in crisi non è «chiedere l'impossibile». La tenuta del «rigore annunciato e promesso deve essere confermata dai fatti. Noi abbiamo molta fiducia in Papandreou e credo che dietro di lui vi debba essere unità nazionale».

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