Clinica degli orrori, il Pm chiede 21 anni per Brega Massone
Il medico del Santa Rita è accusato assieme ai suoi due aiuti di aver effettuato un interventi inutili e dannosi
Ventuno anni di carcere. E' questa la richiesta del pm Grazia Pradella contro l'ex primario di chirurgia toracica, Pier Paolo Brega Massone, protagonista della squallida e oscura vicenda dell'ospedale Santa Rita, anche ribattezzata la clinica degli orrori. Il Pm ha chiesto anche 14 e 8 anni rispettivamente per i due aiuti di Brega Massone, Fabio Presicci e Marco Pansera. Nel processo in corso a Milano per gli scandali dell'ex Santa Rita - oggi Istituto clinico Città Studi - sono indagati nove tra medici e manager. L'accusa della Procura è di aver praticato interventi inutili e in alcuni casi dannosi al fine di gonfiare i rimborsi dovuti dal Servizio Sanitario Nazionale. Nella sua requisitoria, il pm ha ricordato che Brega Massone è coinvolto in 83 casi di lesioni aggravate (in 6 non come primo operatore), Presicci in 68 casi (di cui 10 come primo operatore) e Pansera in 32 casi (14 in qualità di secondo operatore): "un numero impressionante di reati", ha detto il pm. Ora il processo davanti ai giudici della quarta sezione penale è stato rinviato al 4 maggio quando la parola passerà agli avvocati dei pazienti operati. Ai legali di parte civile sono dedicate anche le udienze dell'11 e del 18 maggio. Brega Massone si difende - "Ho sempre agito in buona fede" ha dichiarato Pier Paolo Brega Massone, al termine della requisitoria. A chi gli chiede cosa pensi di una richiesta di pena così alta per le imputazioni di lesioni personali gravi e gravissime, Brega Massone che è indagato anche per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà risponde: "Non so cosa dire, non ho nulla da aggiungere. Ora parlerà la difesa. È un'accusa pesante, mi ha dato fastidio tutto". "Crudele e malvagio" - "Brega Massone ha agito come un chirurgo e un uomo crudele, dall'indole malvagia e priva del minimo senso di umana pietà. Un medico il cui agire è stato finalizzato solo al massimo profitto. Con queste parole il pm giustifica la richiesta di una condanna a 21 anni di reclusione. L'ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita è accusato di lesioni gravissime, falso ideologico e truffa ai danni del servizio sanitario nazionale in relazione a ben 83 casi di operazioni eseguite "abusivamente, inutilmente - sottolinea l'accusa- senza vera necessità terapeutica". Per lui l'accusa non fa sconti e chiede di non riconoscere nemmeno un'attenuante generica. Operazioni inutili e dannose - Nel corso delle tre giornate di requisitoria l'accusa ha ricostruito, caso per caso, tutti gli interventi "inutili" effettuati da Brega Msssone "un chirurgo che ha cavalcato la paura del cancro nei pazienti per poi operarli nonostante non fosse necessario". Tra questi vi sono anche 12 donne che sono state operate al seno nonostante avessero patologie benigne, perchè "evocava nelle donne la spettro dell'esistenza di un tumore prospettando un male inesistente". Ma non solo. Tra gli episodi contestati ci sono anche una decina di casi di pazienti con tubercolosi curati con l'asportazione del polmone. In altri casi sarebbero state asportate mammelle a donne in giovane età compresa una ragazza di 18 anni, senza motivo, quando sarebbe bastata la semplice asportazione di un nodulo. Una donna di 88 anni affetta datumore, sarebbe stata operata 3 volte in tre mesi (con un rimborso di 12 mila euro a intervento), quando sarebbe bastato un solo intervento. In molti casi il consenso all'intervento non sarebbe stato firmato dai pazienti e l'operazione eseguita anche contro il parere del medico curante. Intercettazioni - "Quanto è stato ricostruito con le indagini - ha affermato l'accusa in aula- è a dir poco inacettabile. Dalle intercettazioni telefoniche effettuate nell'arco di un anno, emerge daparte di Brega Massone una raggelante equazione tra pezzi anatomici del paziente e Drg (raggruppamenti omogenei di diagnosi, necessari ai fini del rimborso dal Servizio sanitario nazionale, ndr). In un anno di telefonate, Brega Massone non ha mai avuto una sola parola di comprensione per i suoi pazienti, ma ha parlato solo della sua abilità, del suo essere, a suo giudizio "il miglior chirurgo del mondo" soggetto quindi all'invidia di altri medici".