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Pedofilia, arrestato gallerista milanese

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Tadini aveva foto e video di torture su bambini. Pronto a pagare fino a 4mila euro per rapporti con minori

Tatiana Necchi
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Francesco Tadini, 50 anni, figlio del pittore scomparso Emilio Tadini e noto gallerista milanese, è stato arrestato questa mattina all'alba dagli uomini della squadra mobile del capoluogo lombardo con l'accusa di avere avuto rapporti sessuali con una minorenne in cambio di denaro. Ma c'è di più: Tadini deteneva un ingente quantità di materiale pedopornografico, foto e video, tra cui anche immagini di bambini seviziati, torturati e costretti ad atti sadici. Tadini (nella foto la sua immagine del profilo di Facebook) è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta del pm Antonio Sangermano, in esecuzione di un'ordinanza firmata dal gip Michaela Curami. Stando alle indagini nel computer del gallerista sono state trovate più di 14mila fotografie di contenuto pedopornografico, oltre a 50 video. All'uomo viene contestato, nel capo di imputazione, di aver scaricato immagini e filmati che ritraggono anche bambini di 10 anni ripresi in posizioni erotiche, in atti di autoerotismo e atti sadici, oltre a materiale con scene di sevizie con bimbi legati con funi. L'origine dei files è ancora incerta ma secondo le autorità  dovrebbe trattarsi di materiale scambiato in rete tra pedofili o scaricato da siti stranieri. Il gallerista si sarebbe difeso spiegando di aver detenuto quel materiale per interesse culturale riguardo al disagio e alle sacche di povertà sociali. L'uomo risultava già indagato nell'ambito di un'inchiesta del pm Sangermano sullo sfruttamento della prostituzione, che lo scorso 26 gennaio ha portato a 11 arresti di romeni, albanesi e di un italiano accusati di aver gestito un giro di prostitute rom tra Milano e Pavia. A Tadini viene contestato anche il fatto che il 21 dicembre 2009 ha avuto rapporti sessuali con una ragazzina che aveva meno di 16 anni. La minorenne era stata incontrata in via Vincenzo Russo e pagata 500 euro. A quanto si è appreso Tadini avrebbe confessato l'incontro dicendo però che la ragazza era maggiorenne. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il gallerista avrebbe anche cercato di avere incontri con bambine di 3 anni e di 10 anni e aveva preso contatti telefonici con alcuni soggetti: si era dichiarato disponibile a pagare dai 1000 ai 4000 euro a prestazione., chiedendo anche di poterle picchiare. Questi incontri non ci sono mai stati. I fatti contestati all'arrestato vanno dal dicembre al gennaio scorso. Ad accusare l'uomo ci sarebbero numerose intercettazioni telefoniche.

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