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Grecia, i prestiti arriveranno entro il 19 maggio

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L'euro ancora in calo nei confronti del dollaro

Monica Rizzello
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La crisi greca - I primi prestiti della Ue e dell'Fmi a favore della Grecia, su un pacchetto totale di 110 miliardi di euro su 3 anni, arriveranno «in tempo» per permettere ad Atene di onorare la scadenza del 19 maggio. I primi esborsi dei prestiti Eurozona-Fmi alla Grecia saranno infatti effettuati prima del 19 maggio, cioè prima della scadenza di titoli greci per oltre 9 miliardi di euro. È questo l'impegno assunto dai ministri delle finanze dell'Eurozona, che hanno ufficialmente attivato il meccanismo degli aiuti d'emergenza. In tutto si tratta di prestiti per 110 mld in tre anni, di cui 80 dall'Eurozona (30 mld per il 2010) e 30 dal Fmi (10-15mld quest'anno). Dieci miliardi serviranno per un fondo di sostegno alle banche. Da oggi i governi dell'Eurozona accelerano i tempi per le ultime decisioni tecnico-legislative sui prestiti. La speranza è che tutti i paesi concludano le procedure legali entro la settimana, Germania compresa. La Germania è il Paese che maggiormente si è detto scettico rispetto alla soluzione dei prestiti. Le titubanze si sono dissolte nelle ultime ore grazie agli accordi raggiunti ad Atene tra governo, Commissione Ue, Bce e Fondo monetario, che sanciscono un nuovo passo nel consolidamento del bilancio. I governi europei, del resto, non vogliono più correre il rischio di alimentare le incertezze dopo il tempo perso a causa delle resistenze legate alle scadenze elettorali tedesche. I prestiti - Dato che i ministri dell'Eurogruppo hanno attivato il meccanismo degli aiuti, a Bruxelles venerdì i capi di stato e di governo faranno il punto sulla preparazione legislativa paese per paese dei prestiti bilaterali e affronteranno la discussione politica sull'idea di “governance” dell'Eurozona, traendo le lezioni dalla crisi della Grecia, nella speranza che si tratti di un caso isolato. Il presidente Eurogruppo, Jean Claude Juncker, ha detto chiaramente che la decisione sui prestiti «è presa» e che non ci saranno ripensamenti da parte di nessuno. Sull'ammontare e sui tempi delle “tranche” in cui saranno ripartiti i prestiti, l'Eurogruppo non ha fornito indicazioni: «Non c'è un impegno predeterminato per un ammontare preciso, è una questione che sarà discussa dalla Commissione europea e da chi eserciterà la sorveglianza sull'intero programma greco», ha detto Juncker. Il commissario Olli Rehn ha comunque annunciato che si tratterà di un «controllo trimestrale». Non ci sono novità sulla ripartizione dei prestiti tra i 15 paesi Eurozona. La quota dei prestiti dei singoli paesi rispetterà la partecipazione alla Bce: per la prima “tranche” l'Italia presterà 5,5 miliardi, la Francia 6,3 mld, la Germania 8,4 mld. L'Eurogruppo vede di buon occhio l'idea di alcune grandi banche europee di contribuire direttamente al sostegno della Grecia: Deutsche Bank e gli assicuratori Allianz e Munich Re avrebbero l'intenzione di prestare alla Grecia 1 miliardo di euro alle stesse condizioni decise dall'Eurogruppo. Oltre a prestiti diretti le banche possono impegnarsi all'acquisto di titoli del debito sovrano o a mantenere inalterata la loro esposizione attuale. Si tratta del prestito più alto mai concesso a un paese membro. Per la Grecia si un lungo periodo di grandi sacrifici, soprattutto per quanto riguarda l'imposizione fiscale, i tagli ai salari e al settore pubblico. La Grecia dovrà risparmiare 30 miliardi di euro per ridurre il deficit/pil da circa 14% a un livello inferiore al 3% entro il 2014 (e non più entro il 2013). Euro ancora in calo nei confronti del dollaro - La moneta unica tratta a 1,3243 (1,3291 venerdì e 1,3315 fixing Bce precedente), 124,56 yen (124,89 e 125,81), 0,8686 (0,8671 e 0,8703) e 1,4325 franchi (1,4332 e 1,4341). Il dollaro quota a 94,03 yen (94,08), a 1,0817 franchi (1,0797) e 1,5246 per una sterlina (1,5277). Gli scioperi - Il sindacato dei dipendenti pubblici Adedy ha annunciato 48 ore di sciopero a partire da domani, invece delle 24 previste per mercoledi, contro le «crudeli e brutali misure senza precedenti» annunciate ieri dal governo in cambio di 110 miliardi di aiuti Ue-Fmi. Mentre oggi scioperano contro il piano di austerità da 30 miliardi in 3 anni i dipendenti municipali, il Consiglio esecutivo di Adedy invita i Greci a «rispondere con forza» da domani al «saccheggio dei redditi e dei diritti dei lavoratori sia nel settore pubblico che privato». Mercoledi 5 maggio lo sciopero di Adedy confluirà in quello generale, il terzo contro il piano di austerità , cui partecipano anche il sindacato del settore privato Gsee e quello comunista Pame. Resterà paralizzato in tale occasione il traffico aereo, a causa della protesta dei controllori di volo, quello terrestre, sia urbano che nazionale, e marittimo. Saranno inoltre chiusi ospedali, scuole e uffici pubblici. Le reazioni della politica greca - Il premier Giorgio Papandreou ha affermato che le nuove misure sono l'unico modo «per salvare il paese dalla bancarotta». Sindacati e opposizione lo accusano invece di spingere il paese verso una «profonda recessione» e una «esplosione sociale» con i duri tagli salariali e pensionistici per i dipendenti pubblici, interventi normativi nel settore privato e aumenti delle tasse. Il premier greco è stato ricevuto stamani dal presidente della repubblica Karolos Papoulias, al quale ha chiesto la convocazione di un vertice dei leaders politici per chiederne l'appoggio in vista del voto parlamentare. Il principale partito di opposizione Nuova Democrazia (ND, centrodestra) aveva anche esso chiesto la scorsa settimana la convocazione di un vertice sotto la presidenza di Papoulias, ma prima della firma dell'accordo con Ue-Fmi che ha accordato finanziamenti in tre anni per 110 mld in cambio di un durissimo piano di austerità. ND ha duramente criticato l'atteggiamento del premier che ha voluto l'incontro solo dopo l'annuncio delle nuove misure. Il Partito comunista (Kke) ha definito «privo di significato» un vertice tra le forze politiche «dopo che tutti i giochi sono stati già fatti». «I responsabili della crisi debbono essere puniti» ha affermato oggi il presidente della repubblica Karolos Papulias, ricevendo il premier Giorgio Papandreou all'indomani dell'annuncio del duro pacchetto di austerità in cambio di 110 mld di crediti Ue-Fmi. Il governo ha già annunciato la creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare che però non è stata ancora insediata. Secondo i sondaggi l'85% dei Greci ritiene l'ex premier Costas Karamanlis il principale responsabile della catastrofica situazione del paese.

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