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La nube di cenere è tornata

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Fermi i voli per sei ore

Tatiana Necchi
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Torna l'allarme per la cenere proveniente dal vulcano islandese del ghiacciaio Eyjafjallajokull, che lo scorso mese ha blocccato i cieli d'Europa. Oggi ha messo a segno un altro colpo: l'Irlanda è costretta a fermare ancora tutti i voli. Nonostante negli ultimi giorni l'attività del vulcano non ha subito variazioni di rilievo, un vento proveniente da nordovest ha spinto ancora le ceneri in direzione della terra del verde. A dare la notizia sono state le autorità locali: tra le 7 e le 13 nessun aereo potrà decollare o atterrare in Irlanda. Lo spazio aereo irlandese verrà riaperto oggi alle 14. L'autorità per l'aviazione civile irlandese (IAA) ha dato il via libera ai voli spiegando che la situazione sarà «tenuta sotto controllo nel corso della settimana». mentre l'autorità britannica (CAA) ha annunciato che deciderà domani sera su un'eventuale riapertura dei voli negli aeroporti dell'Irlanda del Nord, compreso quello di Belfast: «La decisione di bloccare i voli presa questa mattina derivava esclusivamente dai rischi per la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio a causa dello spostamento verso sud della nube di cenere del vulcano islandese», ha spiegato un portavoce della IAA. Le limitazioni ai voli in alcuni piccoli aeroporti delle Ebridi Esterne, in Scozia, sono tuttora in vigore Notizie migliori, invece, per i voli che devono solo sorvolare il paese e per i voli provenienti dalla Gran Bretagna o dal resto dell'Europa: non c'è nessuno stop.  La Iaa ha sottolineato che lo stato irlandese si trova in una zona in cui la concentrazione di ceneri supera il livello accettabile per i costruttori di motori di aerei. Infatti il traffico aereo era stato bloccato per evitare che la cenere dell'eruzione entrasse nei motori dei velivoli e causasse incidenti. In aprile, sono stati cancellati circa 100mila voli e più di 8milioni di passeggeri sono rimasti a terra. Le compagnie aeree stanno ancora facendo i conti delle perdite: una stima della Commissione UE parla di una cifra che si aggira tra 1,5 e i 2,5miliardi di euro. Nel frattempo interviene anche il ministro dei trasporti spagnolo, Jose Blanco, nella sua veste di presidente di turno dell'Unione Europea arrivanto a Bruxelles poco fa dove si sta tenendo un consiglio straordinario dei trasporti convocato per discutere delle misure da adottare in risposta alla crisi del traffico aereo delle settimane scorse. «Oggi sottoporrò ai miei colleghi alcune proposte per coordinarci meglio e per rafforzare la reazione dell'Ue dinanzi a fenomeni di questo tipo», ha detto Blanco. A causa della nuova nuvola,  il ministro dei trasporti irlandese, Noel Dempsey, anche lui atteso a Bruxelles è stato costretto ad annullare il viaggio. Sull'ordine del giorno del Consiglio straordinario ci sono una serie di azioni e provvedimenti strutturali da   prendere in risposta alla crisi del traffico aereo. Ai ministri, per l'Italia c'è Altiero Matteoli, il commissario europeo ai Trasporti Siim Kallas presenterà alcune proposte per evitare il ripetersi di quanto accaduto nelle scorse settimane. Tre i settori su cui i ministri sono chiamati ad esprimersi c'è la gestione della crisi, il coordinamento europeo delle misure a sostegno  dei passeggeri e dell'industria aerea e i piani di mobilità paneuropei. Quanto al primo punto, Kallas solleciterà un'azione coordinata dei 27 per rivedere le procedure internazionali esistenti in caso di attività vulcanica in modo da poter presentare una proposta comune europea alla prossima assemblea dell'Icao a settembre. Parallelamente, la crisi delle settimane scorse ha rilanciato la necessità di accelerare l'attuazione del pacchetto "Single european sky II", che dovrebbe entrare in vigore al più tardi nel 2012. L'idea  della Commissione è di lavorare per far si che alcuni degli elementi  essenziali delle norme sul "Cielo unico" possano essere operativi già entro la fine dell'anno: tra questi, la nomina di un network manager europeo. Il secondo punto in agenda è il coordinamento europeo delle misure a sostegno dei passeggeri e dell'industria aerea. «I cittadini di tutta Europa devono essere in grado di accedere ai loro diritti ovunque», ha spiegato ieri Helen Kearns, portavoce di Kallas. Quanto agli aiuti per le compagnie aeree, si ricorda che questi, qualora richiesti dai Paesi membri, verrebbero concessi sulla base di criteri uniformi stabiliti a livello europeo. Infine, i piani di mobilità paneuropea per evitare il ripetersi di quanto accaduto a metà aprile, quando la cancellazione di 100mila voli in cinque giorni ha lasciato a  terra oltre 10 milioni di passeggeri. «La Commissione _ spiegano a Bruxelles _ favorirà gli sforzi per assicurare che, nel caso in cui   un sistema di trasporto non dovesse funzionare, altri possano   sostituirlo velocemente nell'interesse dei passeggeri».

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