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Inghilterra al voto, rischio pareggio

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Cameron e i conservatori hanno i favori dei pronostici, ma con margine risicato su Brown

Roberto Amaglio
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Tutti al voto in Inghilterra, con il timore del pareggio. Analizzando i sondaggi della vigilia del voto che deciderà la formazione del nuovo Parlamento, infatti, sembra che la sfida tra i Conservatori e i Laboristi sia davvero equilibrata. Per quanto la formazione di David Cameron sembri leggermente in vantaggio, gli indecisi (all'incirca 20 milioni di elettori, ossia il 40% del totale) potrebbero far pendere da una parte all'altra l'ago della bilancia. Gli exit poll dei sondaggisti parlano di un vantaggio dei Tory (i conservatori), stimati intorno al 36% dei consensi; seguono i Laburisti con il 28% e i Liberaldemocratici di Nick Clegg con il 26%. Stando così le cose, Cameron per riuscire a governare dovrebbe assicurarsi l'appoggio dei partiti unionisti, altrimenti gli otto punti percentuali di margine sul rivale Gordon Brown rappresenterebbero un margine troppo esiguo. Tuttavia le votazioni potrebbero comunque rappresentare un ritorno storico alla guida della Gran Bretagna, con i conservatori che potrebbero riguardagnare la maggioranza dopo 13 anni di opposizione. Per quanto riguarda la campagna elettorale, gli ultimi fuochi d'artificio si sono vissuti ieri sera: David Cameron ha concluso ieri il suo ultimo tour de force di 36 ore nel paese, annunciando misure straordinarie per sostenere i più bisognosi e non lesinando frecciate ai rivali laburisti.  Gordon Brown ha invece puntato sull'economia, mettendo in dubbio le capacità dei conservatori nel gestire un debito pubblico al 12%, ossia il più alto di tutto l'Unione Europea. Per capire quale strategia abbia avuto la meglio bisognerà attendere le prime ore di domani, quando dalle urne (che chiuderanno alle 22 di stasera) emergeranno i primi verdetti.

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