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Sarà un Giro terribile con un accento straniero

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Parte domani da Amsterdam la corsa rosa. Basso l'unico favorito azzurro

Roberto Amaglio
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Promette di essere un Giro d'Italia con un forte accento straniero quello che inizierà domani. L'internazionalità della Corsa rosa di quest'anno, infatti, non è data solo dalla partenza da Amsterdam e dalle prime tre frazioni nella terra dei tulipani, quanto piuttosto i nomi dei big che aspirano alla vittoria finale. Eccezion fatta per Ivan Basso, infatti, in lotta per la maglia rosa ci sono quattro, forse cinque atleti stranieri a cui vanno i favori dei pronostici, non solo per il loro palmares, ma anche per il miglior avvicinamento al Giro d'Italia. Il numero 1 al via sarà Cadel Evans, l'iridato australiano della BMC che, dopo il Giro del 2002 che ne consacrò il talento, torna sulle strade italiane con l'obiettivo di centrare la prima grande corsa a tappe della sua carriera, cosa che non gli è riuscita nè al Tour nè alla Vuelta de Espana. E a proposito di Spagna, visto il percorso e le difficoltà altimetriche della terza settimana non ci si può dimenticare di Carlos Sastre, uno di quelli che ha avuto l'onore di vestire a Parigi la maglia gialla. Lo scorso anno al Giro del centenario salì sul podio (complice la squalifica di Di Luca), vincendo però la severa frazione di Monte Petrano e del Vesuvio. Partono con meno ambizioni ma sono comunque da tenere sotto controllo anche Alexandre Vinoukurov (Astana) e l'inglese Bradley Wiggins: per quanto riguarda il kazako i dubbi riguardano la tenuta sulle tre settimane, visto che in pratica è la prima corsa a tappe che il Vino corre dopo la squalifica nel 2007. L'inglese del forte team Sky, invece, potrebbe rappresentare la sorpresa della corsa rosa, purché non venga in Italia solo per preparare il Tour, manifestazione in cui l'anno scorso ottenne un quarto posto. E gli italiani? Escluso non senza polemiche Franco Pellizotti (secondo nel 2009), le speranze azzurre sembrano essere riposte esclusivamente su Ivan Basso, il varesino della Liquigas-Doimo. La diffidenza però arriva dai risultati non troppo confortanti che l'italiano ha portato a casa in questi ultimi mesi. Dopo il ritiro in altura a Tenerife, infatti, Basso non è riuscito a far faville nè al Trentino nè tantomeno al Romandia, dove ha invece evidenziato uno scarso feeling con la cronometro. Vedremo se, nelle prime due settimane agevoli da un punto di vista altimetrico, il varesino riuscirà a trovare il colpo di pedale giusto per esplodere nella terza e decisiva settimana. Altri nomi importanti al via potrebbero essere quelli di Michele Scarponi (Diquigiovanni), Stefano Garzelli (Acqua & Sapone) Wladimir Karpetz (Katiuscia) e Alexander Efimkin (AG2R), senza dimenticare Damiano Cunego (alla ricerca di tappe), Marzio Bruseghin e quel Gilberto Simoni, a caccia dell'ultimo exploit in salita prima del ritiro. In chiave volate, invece, Alessandro Petacchi è lo sprinter più prestigioso, anche se ci sono due atleti fortissimi come Greipel e, soprattutto, Oscarito Freire. Manca invece Cavendish, ma l'inglese quest'anno non ha mai trovato la gamba giusta. Out sider tra le ruote veloci Fischer e Loddo, con il giovane Modolo chiamato più che altro a fare esperienza. Rimanendo sempre tra i giovani, attenzione a Eros Capecchi, un toscano di cui si sentirà parlare. Percorso si parte domani da Amsterdam, dove la carovana rimarrà fino a lunedì sera. Primo atto un cronoprologo di 8 km all'insegna dell'arte. Si parte dal museo di Van Gogh, si arriva al Rijksmuseum, attraversando una città già tutta rosa. Domenica prima vera frazione dedicata ai velocisti, così come quella di lunedì. Attenzione solo al vento e ai possibili ventagli. Mercoledì 12 maggio, invece, si torna in Italia. Nel complesso, comunque, il percorso di quest'anno si divide in due tronconi. Nelle prime due settimane si può stare relativamente tranquilli. Attenzione solo alla sesta e alla settima tappa, con le prime asperità e le strade bianche tra Carrara e Montalcino. Il 15 maggio (9° frazione) primo arrivo vero in salita con il Terminillo, anche se le polveri si accenderanno con la 14° frazione, quella con il Monte Grappa, a cui farà seguito l'arrivo sullo Zoncolan. L'ultima settimana sarà invece tremenda. Facciamo prima a dire quali sono le salite che Zomegnan ha escluso dal percorso. Lì scoppierà la corsa. Basterà una semplice cotta per gettare alle ortiche ogni sogno di gloria.

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