Napolitano: Ustica non fu un incidente
L'accusa del Presidente: la strage del DC9 è il risultato di "intrecci eversivi e forse intrighi internazionali"
Ottantuno morti di cui sedici sotto i 18 anni. La strage di Ustica si consumò nei cieli italiani il 27 giugno 1980. Ancora oggi i parenti delle vittime e gli italiani non hanno avuto risposte certe né - quel che è più grave - l'indicazione di un responsabile. Oggi Giorgio Napolitano, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, ha detto parole che pesano come pietre. l presidente della Repubblica ha evocato "intrecci eversivi, nel caso di Ustica anche forse intrighi internazionali, che non possiamo oggi non richiamare insieme con opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato, a inefficienze di apparati e di interventi deputati all'accertamento della verità, e rivolgere la nostra solidarietà a chi ha duramente pagato di persona o è stato colpito nei propri affetti familiari per effetto delle stragi degli anni Ottanta". Dunque, per chi ancora non ne fosse convinto, Ustica non è stato un incidente ma uno scandaloso caso di "guerra" parallela internazionale di cui rimasero vittime 81 italiani innocenti. "L'Italia - ha aggiunto Napolitano - faccia ogni sforzo, anche diplomatico, per giungere alla verità sulla tragedia di Ustica". Una dedica affettuosa e particolare del capo dello Stato va ai parenti della vittime "sentire vicine le istituzioni" e assicura: "Comprendiamo il loro tenace invocare ogni sforzo possibile, anche sul piano dei rapporti internazionali, per giungere ad una veritiera ricostruzione di quel che avvenne la notte del 27 giugno 1980".