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Moratti: "E' normale che il clandestino delinqua"

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Disapprovazione all'Università Cattolica per le affermazioni del sindaco di Milano

Eleonora Crisafulli
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Nuove polemiche in vista sul tema clandestini. Questa volta al centro del mirino finisce Letizia Moratti, intervenuta stamani a un convegno dedicato all'immigrazione presso l'Università Cattolica di Milano. «I clandestini che non hanno un lavoro regolare, normalmente delinquono», ha affermato sicuro il sindaco del capoluogo lombardo. Immediata la disapprovazione della platea, che ha reagito con brusi e accenni di protesta. Approfittando della presenza del ministro dell'Interno Roberto Maroni, la Moratti ha rinnovato il suo appello al Viminale a modificare il reato di clandestinità per rendere possibili espulsioni rapide nel caso lo straniero irregolare sia in attesa di un processo per altri reati: «Visto che la clandestinità è un reato le leggi devono essere rispettate, ma un clandestino colto in flagranza non può essere espulso se ha altri processi a suo carico. Per garantire l'efficacia del reato di clandestinità occorrerebbe assorbirlo con altre fattispecie di reato e renderlo prevalente per rendere effettive le espulsioni». Il sindaco ha poi precisato che le politiche del Comune in merito all'integrazione sono basate sul principio dell'accoglienza nella legalità e nel rispetto delle leggi: «Noi sosteniamo tutti gli stranieri regolari che intendono avviare percorsi di integrazione». Politiche per la sicurezza, dunque sono collegate a quelle per l'accompagnamento sociale, con l'obiettivo di prevenire fenomeni come quello scoppiato nel febbraio scorso in via Padova, infiammata da una sommossa di immigrati: «Casi come quelli a Milano ci sono e ci possono essere anche in altre situazioni».

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