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L'allarme della Bce: "A rischio la fiducia dei mercati"

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L'istituto di Francoforte esorta i governi di Eurolandia a intraprendere un'azione incisiva per il risanamento delle finanze pubbliche

Eleonora Crisafulli
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Occorre agire subito per non perdere la fiducia dei mercati. Ad esortare i governi di Eurolandia è la Banca centrale europea, che lancia un nuovo allarme nel suo bollettino di maggio: «Più si aspetterà a correggere gli squilibri, maggiore risulterà l'aggiustamento necessario e più elevato sarà il rischio di subire un danno in termini di reputazione e fiducia». I governi devono quindi «intraprendere un'azione incisiva per conseguire il risanamento durevole e credibile delle finanze pubbliche», un risanamento che «dovrà superare in misura considerevole l'aggiustamento strutturale dello 0,5 per cento del Pil su base annua stabilito come requisito minimo nel Patto di stabilità e crescita» Sulla ripresa di Eurolandia peseranno gli interventi sui bilanci, ma anche la bassa utilizzazione della capacità produttiva e il mercato del lavoro debole. Inoltre, secondo l'istituto di Francoforte, «potrebbero influire verso il basso anche interazioni negative più intense o prolungate del previsto fra l'economia reale e il settore finanziario, nuovi rincari del petrolio e di altre materie prime, maggiori spinte protezionistiche e la possibilità di una correzione disordinata degli squilibri internazionali». Per quanto riguarda l'Italia il governo, nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (Ruef) pubblicata la scorsa settimana, ha indicato un calo del deficit strutturale (al netto del ciclo e delle misure una tantum) al 3,3% quest'anno, al 2,5% nel 2011 e al 2% nel 2012. Disoccupazione - Sul tema lavoro, la Bce scrive che "ulteriori aumenti della disoccupazione nell'area euro sono possibili nei prossimi mesi, seppure a un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009". Il tasso medio dei Sedici è salito al 10 per cento nel primo trimestre, al massimi dall'agosto 1998.

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