Battibecco a distanza Silvio-Guzzanti
Dopo la proiezione di Draquila a Cannes, la regista attacca: "Non inquini il Parlamento coi suoi fisioterapisti, sovvertendo i principi costituzionali"
Dopo le polemiche e i botta e riposta tra politica e spettacolo, il discusso Draquila - L'Italia che trema di Sabina Guzzanti approda al Festival di Cannes. Un film forte, più forte di quello che pure ci si poteva aspettare. Ecco la reazione della stampa internazionale che oggi alle 11 ha visto la proiezione riservata: «In Francia c'era grande attenzione per questo film, per tutto quello che abbiamo già letto e devo dirlo. Draquila è ancora più forte. Lo trovo rigoroso e choccante», commenta un critico. La sala Bunuel, al quinto piano del Palais du festival, era gremita da giornalisti e cineasti. All'inizio i 400 erano silenziosi per l'avvio forte del film: il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che cammina di notte nella zona rossa del centro storico tra le macerie, dopo un anno dal terremoto del 6 aprile. Poi i presenti hanno ridacchiato di fronte ad alcune trovate e battute della Guzzanti. Il finale del film, il crescendo dello scandalo della Protezione Civile scoppiato a febbraio e il testimone che parla dell'Italia di Berlusconi come di una "dittatura", ha lasciato tutti con l'amaro in bocca. Draquila dipinge un premier "vampiro" che non si è fatto scrupolo di attingere al sangue delle vittime del terremoto per alimentare il suo consenso. E da Roma Silvio Berlusconi respinge al mittente le accuse contenute nel documentario. Nel corso della cena offerta ieri sera dal premier a Palazzo Grazioli, parlando dell'importanza dell'immagine dell'Italia nel mondo, anche per la promozione del turismo, qualcuno ha colto l'occasione per ricordargli come qualcuno all'estero lo dipinga come un dittatore. Stando al racconto dei presenti, il Cavaliere avrebbe risposto: "Ma come si fa a darmi del tiranno?" Poi avrebbe ricordato che il premier in questo Paese ha solo un potere di convincimento basato sulla propria autorevolezza, ma non ha poteri paragonabili a quelli di altri leader europei. E poi basta accendere la tv per rendersi conto che la maggior parte delle trasmissioni, molte delle quali della tv pubblica, hanno come unico bersaglio il sottoscritto e il governo con l'unico risultato di danneggiare l'immagine del Paese. Dalla Croisette l'accanita Guzzanti, piuttosto che pensare alla reazione dei francesi, si preoccupa di rispondere al premier, o meglio , di rincarare la dose. Quello che sta facendo Berlusconi «è eversione e colpo di Stato. Lo sanno tutti come funziona la tv in Italia. Non può dire certe cose proprio a me. Per affermare questo ci vogliono i fatti che vanno poi anche argomentati. Se lui vuole la Repubblica presidenziale è senz'altro un suo diritto, ma per averla non continui a inquinare il parlamento con i suoi fisioterapisti e sovvertendo i principi costituzionali. Altro che questa si chiama eversione e colpo di Stato».