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Non le pagavano lo stipendio. Infermiera inizia protesta e poi muore

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Si prelevava 150mg di sangue al giorno. Mariarca lascia due bambini di 4 e 10 anni

Tatiana Necchi
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Si conclude così, in tragedia, la protesta-choc di un'infermiera dell'ospedale San Paolo di Napoli. Mariarca Terracciano, di 45 anni, per giorni si è prelevata 150mg di sangue (al giorno) per protestare contro il mancato pagamento dello stipendio nella Asl1 di Napoli. Lunedì ha avuto un malore, come riferisce il quotidiano "Il Mattino", ed è finita in coma. Dopo tre giorni si è spenta. La protesta della donna era iniziata il 30 aprile ed era comparsa anche su YouTube, dove l'infermiera per rendere più eclatante il suo gesto si era fatta riprendere con la siringa al braccio nell'atto del prelievo del sangue. «Lo stipendio è un diritto - spiegava alle telecamere dell'emittente Julie tv - io ho lavorato e pretendo i miei soldi. Può sembrare un gesto folle, ma voglio dimostrare che stanno giocando sulla pelle e sul sangue di tutti». Il 3 maggio, finalmente era arrivata una buona notizia perché le erano stati pagati gli arretrati. Ma il suo fisico minuto non ha retto, e pochi giorni dopo si è sentita male mentre era al lavoro in ospedale finendo in rianimazione. La Asl1 di Napoli, la più grande d'Italia, aveva pagato in ritardo gli stipendi del mese per mancanza di fondi e la vertenza si è sbloccata grazie all'intervento diretto del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. La donna, per protesta, aveva iniziato anche lo sciopero della fame. Era proeccupata perché aveva delle scadenze da  fronteggiare, in particolare il pagamento del mutuo. Matriarca lascia due bambini rispettivamente di 10 e 4 anni.

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