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Inter campione d'Italia

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Quinto titolo consecutivo dei nerazzurri. Decisivo il gol al Siena di Milito. Mourinho in lacrime dopo il 90'

Tatiana Necchi
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Il 18esimo scudetto. L'Inter è campione d'Italia 2009-2010. I nerazzurri, nell'ultima giornata di campionato, conquistano il quinto scudetto consecutivo: il 18esimo della storia. E adesso la squadra va a caccia del Grande Slam. Dopo l'antipasto della Coppa Italia, conquistata all'Olimpico contro la Roma, e lo scudetto adesso vuole fare mambassa. Sabato i nerazzurri voleranno a Madrid, si scontreranno con il Bayern Monaco e cercheranno di conquistare la Champions. A Siena i nerazzurri non sbagliano. Superano l'ultimo ostacolo con un 1-0 firmato dall'inarrestabile Diego Milito. Un bomber, in lacrime alla fine di una partita, che ha consentito alla squadra di confermarsi padroni del campionato con due punti di margine sulla Roma, passata inutilmente per 2-0 a Verona sul Chievo. E al triplice fischio la tensione accumulata da dicembre in poi ha trovato sfogo. I festeggiamenti. Massimo Moratti, presidente dell'Inter, festeggia con i giocatori (guarda la gallery). Alla fine della partita il popolo nerazzurro applaude. Espolde la gioia e torna a spuntare il sorriso anche sul volto del giovane Balotelli avvolto in una grande bandiera tricolore. E anche a Milano è festa. Dopo un'ora di paura, alla notizia dei gol romanisti di Vucinic e De Rossi a Verona e un primo tempo che si chiude con una scenario da incubo: la Roma, virtuale, campione d'Italia. Poi, al 12esimo del secondo tempo, è Milito a piegare la resistenza del Siena e a regalare all'Inter il titolo di campioni. Il popolo nerazzurro inizia a scatenarsi nelle strade del capoluogo lombardo, scacciando l'ansia di una vittoria giunta sul filo di lana, più sofferta ma più bella. Piazza del Duomo si è trasformata in una succursale di San Siro, in attesa dell'arrivo della squadra. A due anni dal controverso titolo del 2008, che vide la Roma recriminare per una discussa serie di "sviste" arbitrali favorevoli alla squadra allora allenata da Roberto Mancini, l'Inter continua a vincere e torna anche ad attaccare. Ancora i dubbi dell'allenatore. A festa conclusa, dopo il podio e la coppa alzata al cielo e le lacrime per la vittoria giunta proprio nell'ultima giornata, Mourinho ha ribadito i suoi dubbi sul calcio italiano: «Non è il mio habitat, qui non mi sento a casa», ha detto l'allenatore portoghese che ha sottolineato ancora una volta i motivi del lungo silenzio stampa deciso dopo Inter-Sampdoria. «L'Inter aveva il campionato in tasca, aveva un grandissimo vantaggio. Ma per ragioni differenti tutto è cambiato - dice Mourinho - noi abbiamo un po' di responsabilità ma non solo noi». Implicito dunque il riferimento alle polemiche seguite al derby vinto contro il Milan, un match che portò il tecnico e l'amministratore delegato nerazzurro, Ernesto Paolillo, ad adombrare sospetti per presunte manovre volte a riaprire la corsa scudetto. Verso la Champions. Il tricolore vinto ieri, con 82 punti, è certamente il trampolino di lancio migliore verso la finale di Champions che sabato vedrà scontrarsi i nerazzurri con il Bayern Monaco, protagonista finora di una stagione identica a quella del Biscione: campionato e Coppa di Germania. Ma il grande appuntamento di Madrid non sarà soltanto una finale. Potrebbe essere anche l'ultima pagina dell'avventura di Mourinho all'Inter.

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