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Tg1, la storia infinita

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La Busi rinuncia alla conduzione. Minzolini: "Io non epuro". Ma il Cdr accusa: "Il direttore butta benzina sul fuoco"

Tatiana Necchi
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Dopo la decisione della Busi e le dichiarazioni del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, la polemica attorno alla conduzione del telegiornale Rai non accenna a placarsi, ma continua in un nuovo botta e risposta. Questa volta a farsi sentire è il Comitato di redazione della testata, composto dai tre rappresentanti sindacali dei giornalisti. In un comunicato Alessandra Mancuso, Alessandro Gaeta, Claudio Pistola prendono di mira il direttore Augusto Minzolini: "Due giorni fa, in occasione della decisione di Maria Luisa Busi di lasciare la conduzione delle 20, avevamo auspicato per la redazione un momento di riflessione nell'imminenza di un'assemblea di particolare rilievo, anche per lo sfondo della situazione aziendale (il Piano industriale). Ci permettiamo di dire che l'odierna intervista del direttore al Corriere della Sera, per il contenuto e soprattutto per il tono, rischia di riportare la redazione ai momenti peggiori di divisione e frattura". Per il Cdr "la logica del di qua i buoni, di là i cattivi, di qua i giovani sereni, e di là i vecchi logorati rancorosi non ha mai giovato ad alcun corpo redazionale. Men che meno giova buttare benzina sul fuoco. E vorremmo sapere dall'azienda se l'uso di iesternazioni che è pronta a sanzionare quando fatte da giornalisti, possa essere consentito a un direttore per esprimere giudizi a ruota libera sui dirigenti della stessa azienda e sui giornalisti con cui lavora. Due pesi e due misure che già da tempo l'Usigrai denuncia". La decisione - Maria Luisa Busi ha lasciato definitivamente la conduzione del telegiornale. A darne notizia è stata la giornalista stessa attraverso una lettera affissa alla bacheca della redazione. Tre cartelle e mezzo per spiegare le motivazioni della sua scelta: nella lettera era spiegato che non si riconosceva più la testata e per difendere le sue prerogative personali, ovvero togliere la propria firma, significa togliere la propria faccia dallo schermo. E dunque è stata questa la sua decisione: abbandonare la conduzione del TG1 delle 20. La decisione arriva dopo una serie di scontri con il direttore della testata Augusto Minzolini. Per sostituirla davanti alle telecamere dell'edizione serale, in pole sembra esserci Laura Chimenti, un altro telegenico volto femminile in Rai dal 1996: in questi anni è stata autrice della rubbrica Style, componente della Redazione del TG1 Mattina e, in seguito, della redazione economia. Il conflitto - Lo scontro tra la giornalista e il direttore è aperto da tempo, soprattutto da quando la donna, inviata all'Aquila lo scorso 21 febbraio ha commentato: «Non posso rispondere dell'informazione in generale che il Tg1 ha dato in questi dieci mesi di terremoto». Nessuna epurazione - Il direttore, dal canto suo, minimizza la situazione. «In realtà, nell'ambito della rinnovamento del telegiornale, nei giorni scorsi - spiega Minzolini interpellato telefonicamente - avevo ragionato con la direzione dell'ufficio del personale sulla mia intenzione di spostare la Busi al Tg delle 13. Del rinnovamento, infatti, oltre alla sigla, allo studio e al nuovo sito, deve far parte anche la scelta di un nuovo volto». Minzolini si "arrabbia" quando gli chiedono se sia in atto una "epurazione" nel Tg della rete ammiraglia: «Ma quale epurazione, ma quale epurator, non sopporto questa storia. Sotto la mia direzione sono stati assunti diciotto precari, ho mantenuto tutti i capiredattori, ma di che parliamo?». A chi gli fa notare che Busi non condivide la linea della testata, Minzolini replica: «Se ha questa convinzione, è giusto che abbia preso questa decisione. Se non si riconosce, ha fatto bene. Ma sono motivazioni che non condivido». Il Cdr - Sulla questione anche il Cdr del TG1 interviene con una nota: «La lettera chiama la redazione a una riflessione. Quello di Maria Luisa Busi è un gesto mai fatto prima da nessun altro conduttore nella testata che testimonia il suo disagio e quello che attraversa una parte della redazione sull'indirizzo che Augusto Minzolini ha fatto prendere al Tg1». Il Cdr del Tg1 rendendo noto di aver ricevuto dalla giornalista una lettera da lei inviata al direttore Augusto Minzolini e ai vertici aziendali in cui chiede di essere sollevata dalla mansione di conduttrice del Tg delle 20. «Come la collega Busi - rileva il Comitato di redazione - siamo preoccupati per la rinuncia del Tg1 alla leadership nella qualità e nella credibilità: anche ieri la clamorosa notizia sulla prima cellula artificiale che ha aperto i siti mondiali, uscita nelle agenzie alle 14 con embargo fino alle 20, nonostante fosse stata segnalata dal servizio competente, Š stata ignorata nell'edizione delle 20». «Alla collega Busi - aggiunge il Cdr - che per il coraggio e la coerenza con cui ha sempre esercitato il diritto di critica Š stata fatta oggetto in questi mesi di inaccettabili e denigratori attacchi da parte di alcuni giornali, esprimiamo affetto e solidariet…. Il suo è un gesto di rispetto anche per i telespettatori. Un gesto che, dopo le rimozioni e i demansionamenti di tanti colleghi non 'omogeneì alla linea editoriale del direttore, testimonia ulteriormente il rischio che si chiuda ogni spazio di dialettica all'interno del Tg1. Anche questo sarebbe una cosa mai avvenuta nella lunga storia della nostra testata. Da sempre Telegiornale di tutti». Di Pietro esprime solidarietà alla giornalista - «Tutta la nostra solidarietà a Maria Luisa Busi, grande professionista ed ennesima vittima di un abuso di potere esercitato dai soliti noti mercenari che rispondono agli ordini di Palazzo Grazioli - Lo afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro - L'Italia dei Valori si batterà con tutte le forze nelle sedi competenti affinchè si affronti il caso e chiede a tutti i partiti che hanno occupato un servizio di proprietà dei cittadini di risolvere questa gravissima situazione. La politica faccia un passo indietro, alleati compresi, e lasci la gestione ai valorosi professionisti presenti in azienda. È inammissibile ciò che sta accadendo in Rai: giornalisti dalla schiena dritta mortificati e penalizzati per far posto alle pecorelle telecomandate da Palazzo Grazioli. In questa partita sono in gioco la libertà di espressione e la tenuta stessa della democrazia e non possiamo rimanere inermi a guardare. L'Italia dei Valori, che ha scelto di non partecipare alla lottizzazione, chiede a tutte le altre forze politiche di non fermarsi agli annunci». «Bisogna mettere in campo, oltre ad una riforma della Rai lontana dagli appetiti dei partiti, delle proposte immediate: si parta subito con il ritiro dei propri membri dal Cda e si assegnino quei posti a professionisti dell'azienda - conclude - che abbiano dimostrato la loro professionalità senza svendersi a questo o a quel partito».

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