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La cricca inguaia ancora Bertolaso

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"La casa di via Giulia è di un mio amico - si difende il capo della Protezione civile - Non fu Anemone a pagare l'affitto". Ma il padrone di casa lo smentisce: mai visto, pagava Zampolini

Roberto Amaglio
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Guido Bertolaso grida a tutta voce, "non è vero, non fu Anemone a pagare l'affitto dell'appartamento in via Giulia", una delle strade più raffinate e costose di Roma. Ma il proprietario del pregiato appartamento, tale Raffaele Curi, lo smentisce e conferma la versione dell'architetto. "Non conosco assolutamente Bertolaso - avrebbe messo a verbale il proprietario dell'appartamento davanti ai pm di Perugia Sergio Sottani, Alessia Tavernesi - a pagare era Zampolini". Intanto Bertolaso continua con la sua linea difensiva. Dopo le ultime dichiarazioni di Zampolini, infatti, il Capo della protezione civile ha immediatamente emesso una nota per smentire la notizia secondo la quale l'affitto di un piccolo appartamento romano in via Giulia gli sarebbe stato pagato per due anni proprio da Anemone, il quale gli avrebbe fatto quest'altro piccolo regalo in vista degli importanti appalti utili ad aggiudicarsi le grandi opere del G8 della Maddalena. Emersi dopo due settimane i contenuti dell'interrogatorio dell'architetto Zampolini di fronte ai Giudici di Perugia, infatti, il Capo della Protezione civile si è immediatamente messo sulla difensiva, confermando quanto già affermato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Non posso che riconfermare quanto comunicato al momento dell'uscita della cosiddetta lista Anemone.   Ribadisco che mi sono avvalso di un appartamento a via Giulia a Roma, per un breve periodo, verso la fine del 2003 ben prima quindi di qualsiasi rapporto di lavoro, ancorchè indiretto, con l'impresa Anemone”. “Tale appartamento - ha proseguito Bertolaso - mi venne messo a  disposizione gratuitamente da un mio amico personale di cui non dico il nome per non esporlo a questa macelleria mediatica. L'unica cosa che posso dire è che questo mio amico non era Diego Anemone. Pur non essendo un addetto ai lavori escludo che tale immobile fosse stato appena ristrutturato come confermo di non ricordare di aver mai conosciuto l'architetto Zampolini”. Oltre al Capo della Protezione Civile, nell'ultimo interrogatorio perugino Angelo Zampolini ha parlato anche dei rapporti della cricca imprenditoriale con l'allora ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro e il suo partito dell'Italia dei Valori. In questo caso, all'ex magistrato di Mani Pulite sarebbero stati affittati due appartamenti di proprietà di Propaganda Fide (l'ente immobiliare del Vaticano che tra i suoi inquilini annovera molti personaggi eccellenti). Il primo in via della Vite dove aveva sede il giornale dell'Italia dei Valori ed il secondo in via Quattro Fontane, affittato per un breve periodo alla figlia Anna. Esattamente come Bertolaso, anche Di Pietro ha immediatamente smentito la notizia con una nota ufficiale. "Nego in modo categorico di aver preso appartamenti in affitto da Propaganda Fide”, si legge nel comunicato.

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