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Magistrati in sciopero Giustizia paralizzata

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Contro la manovra i giudici a braccia incrociate il primo luglio. Prima tre giornate di mobilitazione nazionale, il 22, 23 e 24 giugno. Dal 7 al 21 luglio, per 2-3 giorni a settimana, si asterranno da "attività di supplenza". L'Anm prepara un "vademecum"

Paolo Franzoso
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Sciopero dei magistrati il 1° luglio. Il presidente dell'Anm, Luca Palamara, ha proposto la data al comitato direttivo centrale. Tutte le correnti della magistratura hanno approvato la data. L'Anm aveva stabilito, giovedì 3 giugno, di intraprendere iniziative per protestare contro la manovra economica, considerata "iniqua" nei confronti dei togati. In risposta, ieri, il ministro Alfano aveva accusato la magistratura di indire uno "sciopero politico" contro il governo. NON SOLO SCIOPERO - Il comitato direttivo centrale dell'associazione dei magistrati ha vagliato anche tre giornate di mobilitazione nazionale, il 22, 23 e 24 giugno, per "sensibilizzare l'opinione pubblica sul cattivo funzionamento del sistema giustizia". Inoltre, lo sciopero non sarà l'unico strumento di protesta. Dal 7 al 21 luglio per 2-3 giorni a settimana, i magistrati si asterranno da svolgere tutte le "attività di supplenza", solitamente svolte per fronteggiare la carenza di personale amministrativo. APPELLO - Il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini,  lancia un appello a finché la mobilitazione abbia il massimo seguito possibile: "Deve essere forte, compatta e comprensibile dall'esterno. Non si tratta di difendere privilegi di casta, ma diritti sindacali minimi di una categoria professionale. Vogliamo riuscire ad ottenere l'eliminazione almeno dell'iniquità di questa manovra e ricordare che uno Stato che vuole sicurezza, ma che non ha una giustizia che funzioni, può diventare uno Stato di polizia. La giustizia non può diventare un ente inutile, svuotato di risorse". Il vademecum per lo sciopero bianco- Un 'vademecum' per mettere in atto uno 'sciopero bianco' in una o più giornate tra il 21 e il 25 giugno. E' quello stilato dall'Associazione nazionale magistrati, che delega le sezioni distrettuali a individuare date e modalità di protesta.  Nel settore civile, il sindacato delle toghe invita i magistrati a svolgere l'udienza solo con l'assistenza del cancelliere che, secondo la previsione dell'articolo 130 del codice di procedura civile, redige il processo verbale dell'udienza sotto la direzione del giudice.  L'udienza, sottolinea l'Anm, deve essere svolta con la presenza delle sole parti e dei difensori di ciascuna procedura trattata. I contatti tra i difensori e il giudice al di fuori dell'udienza devono essere effettuati solo attraverso la presentazione di istanze. Tali indicazioni possono essere applicate anche alle controversie trattate davanti al giudice del lavoro.  Per quanto riguarda il penale, all'udienza i processi e i testimoni devono essere chiamati dall'ufficiale giudiziario, deve essere assicurato che i testimoni rimangano appartati durante l'udienza e che si evitino i contatti tra vittime e imputati negli edifici giudiziari. Nei giorni della protesta devono essere sospesi i colloqui diretti tra pm e difensori e deve essere disposta l'interruzione dell'udienza non appena il cancelliere abbia completato l'orario giornaliero di lavoro, in assenza di autorizzazione allo straordinario, evitando di chiedere loro prestazioni gratuite. Infine, così come nel settore penale, i contatti tra i difensori e il giudice al di fuori dell'udienza devono essere effettuati solo attraverso la presentazione di apposite istanze.

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