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Trans suicida di Roma conosceva i Carabinieri del caso Marrazzo

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A riferire la notizia è l'amica. Ora si attende l'autopsia. Gli agenti dicono: "No elementi incompatibili con suicidio".

Tatiana Necchi
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Il giallo del trans trovato impiccato - È giallo sulla morte di Andrè Magalhaes, in arte Roberta, la transessuale brasiliana che ieri è stata trovata impiccata con un filo elettrico nella sua abitazione di Viale Tor di Quinto a Roma. Lei era stata vicina di casa di Brenda, la trans coinvolta nel caso di Piero Marrazzo l'ex presidente della regione Lazio, e trovata morta soffocata nel suo appartamento lo scorso 20 novembre. Infatti, secondo alcune indiscrezioni e i racconti di alcune amiche di Roberta, la trans fino a qualche mese fa ha abitato nello stesso comprensorio di Brenda in via due Ponti. Questo ha spinto gli investigatori della Squadra Mobile di Roma diretti da Vittorio Rizzi, ad approfondire la vicenda. Il ritrovamento del corpo - Ieri pomeriggio, intorno alle 15, gli agenti allertati dai vicini hanno trovato il corpo impiccato e senza vita di Roberta: era appeso a un filo elettrico fatto calare dal soppalco. Gli investigatori della squadra mobile che seguono le indagini dicono: «Non ci sono elementi incompatibili con un suicidio». È stata comunque disposta l'autopsia per fugare ogni dubbio. Implicazioni nel caso Marrazzo – Un'amica di Roberta racconta che la trans abbia avuto dei problemi con uno dei carabinieri della Compagnia Trionfale coinvolto nel caso dell'ex presidente del LazioRachele, un'amica di Roberta, racconta che l'anno scorso la trans aveva avuto un problema con uno dei quattro carabinieri coinvolti nell'inchiesta sul presunto ricatto a Marrazzo. In particolare con Carlo tagliente, agli arresti domiciliari dal 27 maggio. Sembra che l'uomo la vessasse per la questione dei documenti e del permesso di soggiorno. Gli altri tre carabinieri della compagnia Trionfale coinvolti nell'inchiesta sono Nicola Testini, ancora in carcere ma per l'omicidio del pusher Gianguarino Cafasso morto il 12 settembre scorso per una overdose di eroina, Luciano Simeone e Antonio Tamburrino anche lui ai domiciliari ed entrambi coinvolti, e quindi indagati in concorso, per la morte di Cafasso. Trans aggredito da un cliente - Nel frattempo è stata ricoverata a Villa San Pietro, per una sospetta frattura alla mano, Natali, il trans che il 3 luglio del 2009 ospitò nel suo appartamento di via Gradoli per un incontro intimo, Piero Marrazzo. Il viado brasiliano, questa mattina poco dopo le 4, sarebbe stato aggredito e picchiato a colpi di bastone da un cliente vicino a un distributore di benzina di Ponte Milvio. Prima di perdere i sensi, Natali avrebbe notato l'arrivo di una pattuglia dei carabinieri che hanno provveduto a sollecitare l'intervento di un'ambulanza per i soccorsi. Non è ancora chiaro se i militari siano riusciti a fermare l'uomo. Sembra anche che durante l'aggressione abbia fatto dei riferimenti proprio al caso Marrazzo. Della vicenda è stato informato l'avvocato Antonio Buttazzo, difensore di Natali: «Sono stato svegliato stamane, e non sono in grado ancora di capire bene che cosa sia successo. Certo che sto cominciando a preoccuparmi anche perchè un altro trans è stato trovato morto ieri. Vorrei capire bene i motivi dell'aggressione subita da Natali, il suo racconto è parecchio confuso».

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