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Retribuzioni, statali a +39,7% in dieci anni

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Nel privato si è registrato un incremento del 25,7%. Il blocco dei contratti comporterà risparmi per 6,5 miliardi

Eleonora Crisafulli
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Gli stipendi del pubblico impiego  sono cresciute del 39,7% negli ultimi dieci anni, contro il +25,7% del settore privato. Lo rileva l'Aran, l'agenzia dello Stato che negozia i contratti per le pubbliche amministrazioni, nel suo rapporto semestrale. Dalla relazione emerge che negli ultimi due anni i contratti sono stati "chiusi in linea con il tasso di inflazione programmata al 3,2% nel biennio". E si stimano gli effetti che la manovra finanziaria avrà sulle retribuzioni del settore pubblico: già nel primo anno, per il blocco dei contratti, si realizzeranno minori spese per 5,7 miliardi di euro (occorre sommare i risultati del 2010 a quelli del 2011) fino a giungere nel 2012 a una minore spesa di poco superiore a 6,5 miliardi. Nel 2013 scatterebbe l'ulteriore vincolo alla crescita delle retribuzioni individuali, che non potranno superare quanto percepito nell'anno 2010. Si tratterebbe in tal caso di un effetto a regime pari a 7 miliardi di euro. Il commissario dell'Aran, Antonio Naddeo, ha aggiunto: "Il rapporto dimostra che negli ultimi dieci anni la dinamica retributiva del pubblico impiego è cresciuta più del settore privato, ma negli ultimi anni, soprattutto l'ultimo biennio contrattuale, è stata pari ai tassi di inflazione. Il blocco dei contratti comporterà minori spese per 6,5 miliardi di euro a regime realizzerà, insieme con le altre misure, una sostanziale parità delle curve di crescita retributiva tra pubblico e privato nel 2013".

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