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La Libia accusa la Sicilia di pirateria

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Sequestrati tre motopesca mazaresi. Il PdL attacca: i frequenti episodi minano la serenità della nostra comunità

Eleonora Crisafulli
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Nuova battaglia nella guerra del Canale di Sicilia. Tre motopesca mazaresi sono stati sequestrati dalle autorità libiche nelle prime ore del mattino. Una decina di pescherecci erano impegnati in una battuta, nella zona di mare che Tripoli considera di sua competenza, quando i libii sono intervenuti. Molte imbarcazioni sono riuscite a fuggire, tutte tranne la "Alibut", la "Mariner 10" e la "Vincenza Giacalone". Di fronte all'ennesimo sequestro, protesta il deputato regionale del PdL Toni Scilla: "Adesso basta. Non possiamo più accettare ulteriori atti di pirateria. Da un lato i nuovi regolamenti comunitari con misure sempre più restrittive, dall'altro una guerra assurda nel Canale di Sicilia, rendono impossibile la sopravvivenza di un settore già fortemente provato dalla crisi economica. Non si può più accettare che con cadenza regolare vengono a verificarsi episodi che minano la serenità della nostra comunità".

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