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Appunto di Filippo Facci

Tatiana Necchi
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Quanti ca(censura) sono questi italiani intercettati? Le cifre di Berlusconi e quelle dell'Associazione nazionale magistrati non divergono poi molto: il primo parla di 150mila utenze complessive, il secondo di 130mila. Già, ma quanti italiani vengono globalmente intercettati mentre conversano con queste utenze? E' stato fatto l'esempio dell'indagato Fabio De Santis, provveditore della Toscana: solo lui è stato intercettato 60mila volte mentre era al telefono con migliaia di persone diverse. Berlusconi ha sparato 7 milioni e mezzo di italiani, l'Assocuazione nazionale magistrati non ha detto niente, i loro  addetti stampa de Il Fatto neppure. Il tecnico del settore Walter Nicolotti, sulla Stampa, ha citato delle statistiche americane dalle quali si può ipotizzare che gli italiani registrati possano oscillare da 1 milione e mezzo a 3 milioni in totale. Non pare poco. In mezzo a questo casino ci si dimentica dei soli dati certi e disponibili, forniti come al solito dall'analista Luca Ricolfi: 1) Le intercettazioni sono più che quadruplicate dal 2001 a oggi; 2) Il loro utilizzo varia in maniera schizofrenica da una procura all'altra: il rapporto tra intercettazioni e indagini, a Milano, è il doppio che a Torino e 15 volte che a Taranto; 3)  Saranno anche «indispensabili», ma stra-aumentando il numero delle intercettazioni, negli anni, non è aumentato il numero dei colpevoli assicurati alla giustizia.

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