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Dietrofront del Senatur: "Chiedo scusa agli Azzurri"

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Il pentimento del leader della Lega dopo le polemiche per la frase "Tanto la partita se la comprano"

Tatiana Necchi
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Dietrofront del Senatur - «Chiedo scusa alla Nazionale». Lo ha detto conversando con l'ANSA al telefono il leader della Lega e ministro per le Riforme Umberto Bossi, a proposito delle parole pronunciate ierisera sulla Nazionale Italiana. «La mia era una battuta - ha aggiunto - il mio augurio è che gli azzurri vincano il mondiale - prosegue - La mia era una battuta, fatta alla buvette, mentre ero con i miei e guarda che casino che è venuto fuori!». Bossi poi sottolinea che si è trattato di una battuta, come quelle che si fanno tra amici che seguono il calcio. «Adesso starò più attento a fare battute, meglio non farle davvero, si rischia di far casino se non si è capiti. E comunque chiedo scusa alla Nazionale - prosegue il leader della Lega - Finirà che gli azzurri vinceranno il campionato del mondo, io gli faccio gli auguri». Pentito? «Ho chiesto scusa alla Nazionale - replica Bossi deciso - Per il resto stop. Una cosa è chiara, anche se già la sapevo, ed è il vecchio proverbio popolare "Scherza con i fanti ma lascia stare i santi". Toccare la Nazionale è, in questo momento, come scherzare con i santi». Un giudizio pesante - «Tanto la partita se la comprano: vedrete che nel prossimo campionato ci saranno due o tre calciatori slovacchi nelle squadre italiane...». Questo l'affondo che era arrivato nella serata di ieri da Umberto Bossi, che ha risposto così ai cronisti alla Camera che gli chiedevano un pronostico sulla prossima partita del Mondiale che vedrà lo scontro tra gli Azzurri e la Slovacchia. Esagerazione – Ma secca arriva la replica della Federcalcio italiana: «Una dichiarazione sconcertante e offensiva. Questa volta e in questo momento, il senatore Umberto Bossi ha passato il segno». Questa la nota ufficiale che arriva intorno alle 21.20 di ieri. Due righe per esprimere il "proprio sconcerto" e per prendere le distanze da una considerazione ritenuta "offensiva", anche perché arrivata in un momento particolarmente delicato per i campioni del Mondo che domani si giocheranno tutto. Una battuta - Il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, sostiene che Umberto Bossi «ha fatto solo una battuta».  Giustifica così la frase del leader del Carroccio sulla partita dei Mondiali di calcio sudafricani in programma domani. E prosegue: «se non si possono fare più nemmeno nel calcio...», ha detto questa mattina Cota a Sky Tg24. «La polemica che ne è scaturita è spropositata», ha aggiunto Cota. In effetti, dopo le parole di Bossi, la Figc è stata costretta a replicare con un durissimo comunicato alla "dichiarazione sconcertante e offensiva" del leghista. Cota però domani non tiferà contro gli azzurri: «Io non gufo - ha detto - Anche perché non sono un appassionato di calcio. Faccio gli auguri agli azzurri, non ho nulla contro la nazionale, ma non si può essere nemmeno obbligatoriamente degli appassionati».

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