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L'Italia perde 3-2 con la Slovacchia, ciao Mondiale e tutti ci ridono dietro. Gli approfondimenti su Libero in edicola

Roberto Amaglio
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L'umiliazione degli Azzurri ha la faccia scura di Marcello Lippi, incapace di dare un segno di vita nemmeno quando Di Natale e Quagliarella hanno riacceso le speranze dell'Italcalcio. Gli ex campioni del mondo, infatti, hanno perso 3 a 2 con la Slovacchia e sono costretti a uscire dalla rassegna africana a testa bassa, esattamente come successo non più tardi di due giorni fa ai tanto odiati cugini francesi. Partita orribile quella di Cannavaro e compagni, incappati in un'altra giornata no. Primo tempo da anti-calcio, ripresa in crescita grazie a Pirlo e alla disperazione di una squadra sempre più attanagliata dal terrore. Alla fine, però, l'assedio non ha portato a risultati concreti. Primo tempo tutto di marca slovacca: prima Hamsik spreca una chance dal limite, poi Marchetti è costretto a uscire per evitare guai maggiori. Al 25', però, chi esce male è De Rossi, che perde una palla in disimpegno e spiana la strada per la rete di Vittek. Nel finale sono ancora i nostri avversari a sfiorare il raddoppio con un paio di conclusioni dalla distanza. Nella ripresa Lippi rivoluziona tutto. Dentro Quagliarella, Maggio e pure Pirlo al posto di Gattuso, Criscito e Montolivo. Nonostante la personalità del milanista, però, il gioco latita. Al 21' ci si mette anche la sfortuna, con il tiro di Quagliarella respinto sulla linea da Skrtel. La beffa diventa tragedia sette minuti dopo, quando ancora Vittek fulmina Chiellini sul primo palo e gira in rete il punto del 2 a 0. Sembra la fine, ma l'Italia tira fuori quelle risorse che le sono mancate in tutta e tre le partite: la cattiveria e la fame di chi ha una storia da onorare. Al 36' bella azione di Quagliarella, tiro respinto dal portiere e tapin di Di Natale. Basterebbe solo un altro gol e questo arriva al 39', ma il guardalinee annulla per fuorigioco di Quagliarella. L'impresa sembra di nuovo realizzabile, ma al 41' la difesa azzurra decide di farsi male da sola: rimessa laterale dalla fascia destra, retroguardia ferma come se cercasse un fuorigioco (non esiste su rimessa) e Kopunek che beffa Marchetti con un morbido pallonetto. È una delle reti più ridicole dei Mondiali, incassate da quella che doveva essere il reparto su cui costruire le nostre fortune. La perla di Quagliarella nei minuti di recupero (cucchiaio dal limite per il 2 a 3) e un'orribile conclusione di Pepe al 51' servono solo alle statistiche e ad aumentare il rammarico per questa brutta, bruttissima partita. Tra l'altro, da segnalare che sull'altro campo Paraguay e Nuova Zelanda hanno chiuso ullo 0 a 0. Ci sarebbe bastato insomma un semplice pareggio. Ma questa volta il carro dei vincitori rimane in garage. Ora bisognerà vedere chi salirà sul trabicolo degli sconfitti al fianco di Lippi e dei suoi ragazzi: se il ct viareggino ha le sue colpe, infatti, in campo ci vanno i giocatori. E questi portati in Sudafrica non sono proprio sembrati all'altezza della situazione (vista la giovane età e il rendimento, salviamo solo Montolivo). E, vista la penuria di carte da giocarsi, forse anche i dirigenti italiani che curano i vivai e il mercato dovranno recitare un sano mea culpa. Addio Lippi - "Mi prendo tutte le responsabilità. Se in una partita così importante una squadra si presenta col terrore nelle gambe, nella testa e nel cuore, e non riesce a esprimersi per come era necessario significa che l'allenatore non l'ha preparata bene sul piano tecnico, tattico e psicologico. La responsabilità è tutta mia, di chi ha costruito questo gruppo. Ero convinto e avevo voglia di rifare questa esperienza dopo aver vinto il Mondiale. Mi dispiace enormemente, soprattutto per gli sportivi italiani e per la federazione. Ho ritenuto che questa squadra potesse fare certe cose e non l'ho preparata bene. Tutto mi sarei aspettato tranne che la squadra di esprimesse in questo modo nel primo tempo, lasciamo perdere la reazione del secondo. Non pensavo di rivincere il Mondiale, ma chiudere il mio rapporto con la Nazionale in questo modo è bruttissimo. In bocca al lupo al mio successore e grazie a tutti per questi quattro anni in parte fantastici e in parte molto deludenti".

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