Germania, eutanasia legittima se chiesta dal paziente

Eleonora Crisafulli

In Germania staccare il tubo dell'alimentazione a un paziente in coma non è un reato. Lo ha stabilito il Bundesgerichtshof, la corte di Cassazione tedesca, assolvendo un avvocato che era stato condannato a nove mesi di reclusione per aver consigliato a una cliente di tagliare il tubo che alimentava la madre. L'anziana donna, ricoverata dall’ottobre 2002 in una casa di riposo di Bad Hersfeld, nell’Assia, prima di entrare in coma, aveva espresso la volontà di non essere mantenuta in vita artificialmente. Rispettando il volere della madre, nel dicembre 2007 la figlia aveva tagliato la sonda collegata allo stomaco, ma il personale se ne era accorto in tempo e contro il volere dei figli della degente aveva ripristinato l'alimentazione forzata. Due settimane dopo la paziente era deceduta per collasso circolatorio. Nell’aprile del 2009 il tribunale di Fulda aveva condannato per tentato omicidio a 9 mesi con la condizionale e a un’ammenda di 20mila euro l’avvocato bavarese Wolfgang Putz per aver consigliato alla sua assistita di tagliare il tubo. Adesso il Bgh ha assolto l’avvocato Putz, motivando la decisione con il fatto che "l'interruzione del mantenimento in vita in conformità alla volontà espressa dal paziente non è punibile". La sentenza conferma che l’accanimento terapeutico non può essere esercitato nemmeno sui pazienti che non hanno firmato il testamento biologico.