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Formigoni minaccia: "Restituiamo le deleghe" Silvio apre: "Parliamone"

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Ma Bonaiuti precisa: "Berlusconi rivedrà le Regioni, ma la manovra è già delineata". Il governatore lombardo: "Siamo compatti"

Tatiana Necchi
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Non sono tanto le migliaia di chilometri che li separano da un punto di vista geografico (l'uno a Toronto, l'altro a Milano). La distanza che divide il premier Silvio Berlusconi e il Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni è più che altro politica. Anche nella giornata di lunedì, infatti, a tenere banco sono stati i tagli economici agli enti pubblici prospettati dalla manovra economica correttiva varata da Tremonti. Il capo del Governo dalla sede del G20 di Toronto, Formigoni da Piazza Affari: entrambi hanno voluto dire la loro sui contenuti della manovra e le necessità di austerità del Belpaese. Messaggio di Silvio per le regioni - Le regioni sono avvertite: devono capire che "dovremo rassegnarci a diminuire le spese, a ridurre le uscite al livello delle entrate". Così Silvio Berlusconi ha parlato in mattinata nella conferenza stampa che ha chiuso il vertice del G20 di Toronto. Messaggio esplicito ai governatori che negli scorsi giorni hanno minacciato di restituire le deleghe. “Abbiamo messo gli occhi dentro l'amministrazione dello Stato, le regioni, le province e i comuni e ci si è accapponata la pelle - ha detto il Premier senza giri di parole parlando a fianco di Giulio Tremonti - è chiaro che chi ha la responsabilità di governare le regioni difenda lo status quo, perché molto spesso si tratta di abolire enti, il che vuol dire persone che si devono cercare un altro lavoro. È sempre difficile e doloroso. Ma non si può andare avanti così a sprecare i soldi dei cittadini”. È un principio, quello del rigore di bilancio come passo propedeutico al rilancio della crescita, che secondo il Presidente del Consiglio è stato condiviso da tutti i membri del G20. Quindi "mettiamoci di buzzo buono anche a riportare al 3% il rapporto tra deficit e Pil”. Ma c'è anche un altro obiettivo quello di portare a zero, come concordato, il deficit di bilancio. Questo può essere fatto "riducendo gli sprechi, cassando i benefici". Fermezza Regioni - Se il messaggio da Toronto arriva forte e chiaro, ci pensa Roberto Formigoni a ribadire la linea comune dei Governatori italiani. “Il fronte dei Governatori di  Regione che chiedono una modifica della manovra è unito”. Ha assicurato il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni arrivando a Piazza Affari per partecipare all'assemblea annuale della  Consob. E pensare che in mattinata cinque presidenti Pdl di Regioni del Meridione avevano riaperto al dialogo con il Governo, sfaldando apparentemente il fronte che, fino alla scorsa settimana, era pronto a riconsegnare le deleghe allo Stato centrale. “Ero informato dell'iniziativa dei cinque governatori del Sud - puntualizza Formigoni. E' un'iniziativa che approvo. Non c'è nessuna divisione tra di noi e il nostro fronte è compatto nel chiedere sostanziali cambiamenti della manovra. Loro hanno solo evidenziato   problemi particolari per il Sud, problemi che hanno ereditato perchè sono stati eletti da poco”. Fronte unito ma totale fiducia in Berlusconi. Nonostante le due posizioni sembrino inconciliabili, Formigoni vede ancora la possibilità di una soluzione condivisa.  “Conosco Berlusconi e so che con lui non c'è nessuna porta chiusa, la porta è spalancata. Quindi si può migliorare la manovra, naturalmente nel rispetto dei saldi”. Apertura - A proposito di spiragli, il Cavaliere in serata ha parzialmente accolto gli insistenti inviti al confronto delle Regioni. Appena sbarcato In Brasile, infatti, Silvio Berlusconi ha detto che il Governo "rivedrà la manovra". Per il momento solo una dichiarazione d'intenti. Per le modifiche concrete, invece, si dovrà attendere almeno un'altra settimana e i relativi lavori parlamentari nelle commissioni.

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