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Hunziker e Bongiorno contro Signorini

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La showgirl e l'avvocato protestano per la soppressione senza preavviso della loro rubrica sul settimanale "Chi"

Eleonora Crisafulli
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Tira una brutta aria in casa di Alfonso Signorini. A creare scompiglio sono le due "rubrichiste"  Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno che contestano al direttore di Chi l'eliminazione della loro rubrica senza preavviso e con blande giustificazioni. La protesta è affidata a una nota ufficiale della loro associazione per le donne vittime di discriminazioni, violenze e abusi, Doppia Difesa. Nel lungo comunicato si legge: "Tagliare una rubrica senza avvisarne le titolari è una mancanza di stile, ma ciò che ci lascia sgomente e ci offende profondamente è la ricostruzione dell'accaduto fornita dal direttore" che "contrasta con i fatti e con le dichiarazioni dei suoi collaboratori. Ecco cosa è successo. In data 18 giugno 2010, come di consueto, è stata inviata via e-mail la rubrica della Fondazione Doppia difesa alla redazione di Chi: il tema era un caso di discriminazione razziale che aveva per protagonista una giovane immigrata del Camerun (la mail, con la prova dell'avvenuto invio, è nel nostro archivio). Questa rubrica non è mai stata pubblicata. Ma nessuno ce ne ha dato avviso preventivamente. Ci siamo accorte della mancata pubblicazione - con grande stupore - giovedì 24 giugno, quando abbiamo aperto il nuovo numero di Chi". A quel punto una collaboratrice della Bongiorno, "pensando a un disguido, ha subito telefonato al caporedattore e ha chiesto spiegazioni".  Poi, venerdì 25 giugno, il vicedirettore "ha telefonato in studio e ha comunicato all'avvocato Parmiggiani che: a) la rubrica era stata soppressa (non si era trattato dunque di un disguido relativo soltanto al numero in questione); b) non si era trattato di una decisione del direttore, bensì di una scelta editoriale: dai sondaggi è infatti emerso che la rubrica di Doppia Difesa era quella meno in linea con lo spirito ottimistico e speranzoso del giornale". Per il vicedirettore Borgnis, riferisce la nota, il mancato preavviso "era da attribuire a un difetto di coordinazione, quindi è evidente che abbiamo già ricevuto le scuse di Chi per un fatto che oggi è negato dal dottor Signorini. Noi non abbiamo fatto deduzioni né illazioni sulle ragioni della scelta dell'editore (come, in passato, nulla avevamo obiettato quando si è scelto di non pubblicare alcune rubriche)", hanno assicurato, "per il resto, ci limitiamo a osservare che non era necessario attendere tre anni, tanto meno fare un sondaggio, per scoprire che una rubrica che affronta il tema delle violenze, delle discriminazioni e degli abusi non è allegra. Siamo comunque orgogliose del fatto che decine di testate si siano già dette pronte a ospitare questa rubrica". La versione di Signorini - Per la showgirl e la finiana Bongiorno, quello di Signorini sarebbe un caso di epurazione. Un bavaglio bell'e buono nel clima di intercettazioni, censura e berlusconismo. Ma il direttore di Chi non ci sta, perché, dice lui, Doppia difesa è andata avanti per tre anni e non se l'è mai filata nessuno. Adesso che ho deciso di toglierla scopro che era un cardine del pensiero nazionale. Dovrei essere dentro una bolla di orgoglio, ma non ce la faccio. È tutto ridicolo. Però non sono scemo e avevo avvertito i miei: vedrete, c'è di mezzo la Bongiorno che è la presidente della commissione Giustizia della Camera ed è una autorevole voce della politica italiana. Quindi, preparatevi a dietrologie di ogni tipo. Non mi sbagliavo". Signorini ci tiene anche a sottolineare che la Hunziker e la Bongiorno sono state informate per tempo della soppressione della loro rubrica, cui si è provveduto per motivi puramente editoriali.

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