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Pier Luigi Celli: "Vi dico io

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come si fotet il prossimo"

Albina Perri
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Direttore risorse umane all'Eni dal 1985 al 1993. Capo del personale alla Rai nel 1993, poi direttore generale dal 1998 al 2001. Direttore di personale e organizzazione all'Enel dal 1996 al 1998. Presidente di Ipse 2000 dal 2001 al 2002. Responsabile della Direzione Corporate Identity della Unicredit dal 2002 al 2005. Oggi è direttore generale dell'università Luiss Guido Carli di Roma e membro dei consigli di amministrazione di Lottomatica, Hera Spa e Messaggerie Libri. A dispetto del suo ufficio che sembra la cameretta di un quindicenne, stipata di palloni, orsetti Winnie the Pooh, robottini e maglie dei calciatori, Pier Luigi Celli è uno dei pochi che il potere l'ha visto da vicino, e anche usato. Osservatore privilegiato delle stanze dei bottoni, è preceduto da una fama di tagliatore di teste che lui non fa nulla per smentire. Ha zippato la sua esperienza in 106 pagine: “Comandare è fottere”, un «piccolo vademecum per bastardi di professione», appena uscito per Mondadori. «Una mattina mi sono svegliato e ho detto: “Devo scrivere questo libro”. Ho preso carta e penna, ho scritto il titolo, il sottotitolo e in dieci giorni l'ho finito. E non ho corretto una parola. Si vede che l'avevo maturato dentro in 40 anni...». Ma come può uno come lei, che ha trascorso la vita passando da una poltrona all'altra, fare la morale al prossimo? «Io ho cercato solo di spiegare come si fa a far carriera». Come si fa? «Molto spesso rovinandosi la vita». Lei è mai stato fottuto nella vita? «Sì. Quando ero capo del personale alla Rai arrivò la Moratti e mi mandò via». Considerati i posti chiave che ha occupato, chissà quante persone avrà fottuto lei. «Qualcuna sicuramente. Meno di quante lo avrebbero meritato, però». Il nemico più grande che si è trovato di fronte? «Il cancro»... Barbara Romano su Libero di domenica

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